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martedì 27 giugno 2017

INTERVISTA DI FINE GIUGNO

Ciao a tutti, come va?
Forse qualcuno di voi avrà già notato che sta iniziando ad essere distribuito il secondo (e conclusivo) volume di NINE STONES, e cioè la miniserie italiana a fumetti che può vantare il primato di avere portato per la prima volta nelle edicole una storia d'amore, anche se si tratta di amore in un eccezione un po' particolare, fra due ragazzini gay. 

Quello che forse non sapete (a parte, forse, il fatto che il primo volume ha già necessitato di una ristampa) è che la suddetta miniserie ha anche un altro primato, e cioè quello di essere stata realizzata da qualcuno che fra l'uscita del primo e del secondo volume ha deciso di venire allo scoperto come transessuale FtM omosessuale. Quindi d'ora in poi Sara Spano lascerà il posto a Samuel Spano.

E potevo, io, mancare di approfondire la cosa facendo una breve intervista all'autore FtM in questione? Ovviamente no, e infatti la trovate qui di seguito. Ho o in progetto di farne una anche per Fumo di China, ma visto che sicuramente sarà più incentrata sul suo lavoro diciamo che qualche domanda più specifica poteva trovare spazio giusto qui (anche perchè dubito che questo genere di domande gliele avrebbe potute fare qualcun altro). 

Sotto trovate le sue risposte tali e quali a come mi sono arrivate, così avrete tutti modo di conoscerlo un po' meglio, e di capire un po' meglio come la pensa su svariati argomenti.

1) Pensi che interfacciarsi con un certo tipo di fumetto, nella fattispecie un fumetto a tematica gay, possa essere utile per schiarire le idee o perlomeno per stimolare il lettore a interrogarsi su se stesso? Nel tuo caso la passione per un certo tipo di fumetto (come lettore e/o come autore) pensi che possa avere contribuito alla tua presa di coscienza o che, al contrario, sia stata una conseguenza di un percorso già in atto a tua insaputa? 

Penso che potrebbe aiutare i lettori a ritenere l'aspetto sessuale qualcosa di marginale in una storia, come qualsiasi altro lato della vita. Ovvero, in questo caso, aiutare a vedere l'elemento "orientamento sessuale omosessuale" come un aspetto della componente umana, in questo caso di una storia, non esattamente come centro assoluto. Proprio come si raccontano storie con protagonisti di orientamento sessuale etero, che non viene per forza celebrato, sottolineato o reso "puro e ammirevole", solo perché bisogna insegnare qualcosa e quanto sia lecito amarsi tra sessi diversi. Nine Stones potrebbe aiutare a vedere quanto sia naturale e anche ovvio, perché non è il centro vero della storia e se proprio deve insegnare qualcosa, non è tanto nei messaggi diretti del fumetto che ho creato, che tra l'altro ha una trama molto violenta e angosciante, i protagonisti in realtà hanno un modo di relazionarsi molto discutibile a prescindere dal loro orientamento, ma più per la naturalezza con cui si racconta marginalmente un orientamento sessuale. Il mio obbiettivo non è far capire alle persone quanto sia importante essere o dichiararsi omosessuali, ma quanto questo lato della personalità debba passare in secondo piano, una preferenza trascurabile, normale esattamente come per gli etero. La preferenza sessuale deve passare quasi inosservata, che non vuoi dire repressa o rifiutata, ma semplicemente tanto ovvia e scontata da non essere più "il colpo di scena speciale". E quindi farla integrare completamente nella vita di tutti. Questo si può fare quando sleghiamo il concetto di "omosessualità" dal concetto si "storia politicamente corretta".


2) Come ti stai rapportando, se ti stai rapportando, con il mondo del fumetto italiano in questo momento? Hai già parlato del tuo percorso con qualche collega e/o editore e/o datore di lavoro? Come hanno reagito? 

É una notizia piuttosto fresca, il coming out pubblico della mia transizione è avvenuto adesso in questi giorni di fine Giugno. E nonostante il poco tempo trascorso dalla notizia, ho ricevuto una marea di messaggi di incoraggiamento da tutti, sopratutto da chi lavora nel settore fumetto. Questa cosa mi ha stupito, perché hanno capito quanto sia difficile per un FTM (female to male) aprirsi alla gente in questo modo, non che i trans MTF (male to female) non vivano in un contesto difficile anzi, nella maggior parte del luogo comune ignorante, trans da maschio a femmina è sinonimo di prostituzione ed esibizionismo. Ma non si parla quasi mai di FTM, perché culturalmente le donne sono allevate nella vergogna, quindi è davvero molto più difficile per un uomo nato biologicamente donna, uscire fuori senza la paura di essere considerati male. Percependo il mio disagio nell'affrontare la tematica pubblicamente, mi hanno accolto con amore e una estrema delicatezza, molto più di quello che mi sarei potuto aspettare. 

3) E il pubblico che ha iniziato a seguirti con Nine Stones come sta reagendo? 

I lettori hanno accolto la notizia della mia transizione con un'ondata di amore e di sostegno che mai avrei sognato, credevo di poter suscitare un po'di disagio, non è una cosa che succede tutti i giorni che un autore intraprenda il cambio di sesso, anche se ne conosco altri. E invece sono stato anche qui sommerso da bellissimi messaggi di supporto, alcuni addirittura si sono esternati a me come transgender e che questo mio outing li ha fatti sentire molto meno emarginati e "strani". Mi hanno contattato perfino genitori di ragazzi transessuali, dicendomi che questo mio coming out gli ha infuso parecchio coraggio e forza. Questo per me è stato davvero commovente! 


4) Tecnicamente adesso stai entrando a fare parte di due minoranze (quella trans e quella omosessuale): pensi che questo influenzerà i tuoi progetti futuri e/o il modo con cui ti proponi? Ti piacerebbe continuare a trattare certi argomenti nei tuoi prossimi lavori? 

In realtà, oltre a far parte di due minoranze, trans e gay, sono sopratutto una persona a cui piacciono prevalentemente storie "viscerali". Il dover affrontare certi temi delicati è una lama a doppio taglio, perché c'è sempre il rischio di essere scambiati per portatore di messaggi da prendere come esempio, quindi di certo non posso dire di poter essere in grado di rappresentare delle categorie in storie disturbanti. Sicuramente l'aspetto "sessuale" in tutte le sue componenti lo tratterò anche nelle future storie, non tutte in realtà, sopratutto quelle non scritte da me. Sarebbe bello un giorno poter trattare il tema trans-omosessuale, ma non vorrei risultasse una forzatura. Ovvero mi piacerebbe rimanere molto spontaneo come autore, non divulgativo, perché prima di essere un trans sono sopratutto una persona con dei gusti tutti suoi a prescindere dal genere di appartenenza e il mio orientamento sessuale. Chi sicuramente influenza anche i miei gusti narrativi, ma senza necessariamente elevarmi a insegnante morale in merito a questioni delicate come la sessualità. 

5) Adesso che ti stai rimettendo in discussione, tra l'altro in un momento abbastanza importante della tua carriera, cosa ti auguri per il prossimo futuro? 

Di avere sempre la possibilità di creare storie che mi piacciono, che mi coinvolgono e mi divertono. E sopratutto che questo mio modo di portare alla luce temi "discutibili" dia sopratutto il coraggio a tutti di liberarsi dalla paura del giudizio e vivere la vita senza sentirsi sbagliati. Nel rispetto di tutti e nei limiti del buon senso.

 6) Come definiresti il rapporto del mondo del fumetto italiano con le tematiche LGBT? C'è qualcosa che cambieresti? 

Toglierei le categorie legate all'orientamento sessuale dei protagonisti. Ok per le definizioni horror, avventura, commedia, umoristico, supereroistico. Ma se i personaggi sono omosessuali o trans o bisessuali, quando la storia non è per forza legata alla pornografia, che non si debba più parlare di fumetto "Queer", perché secondo il mio modesto parere personale, risulta più una ghettizzazione che una valorizzazione. Ovviamente è un pensiero mio che riconosco essere particolarmente duro, ma credo che le svolte concrete ci sono quando si ha il coraggio di distruggere molti dei preconcetti esistenti che ci incastrano la testa in dei recinti mentali. Anche quando le intenzioni sono fondamentalmente buone. 

7) E riguardo alla prima accoglienza della pubblicazione di Nine Stones? Te la senti già di dire qualcosa?

Mi auguro che chi lo legge, lo faccia con una buona dose di critica e d'interpretazione. E non come degli esempi da seguire. E che sopratutto la prenda come un gioco macabro, come una giostra dell'orrore. E non come portavoce della comunità omosessuale.

L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che ben vengano le proposte come NINE STONES e gli autori come Samuel Spano, anche se il problema in Italia non è tanto quello dei ghetti gay o di esagerare col politicamente corretto, quanto il fatto che in molti fumetti prodotti in Italia c'è ancora una certa tendenza ad evitare come la peste  certi argomenti, o magari ad affrontarli puntando sui pregiudizi (soprattutto negativi) legati a determinate categorie di persone (e la cosa non riguarda solo la comunità LGBT)... Quindi più saranno le occasione di presentare questi argomenti come un qualsiasi elemento narrativo e meglio sarà.

E infatti ora sono abbastanza curioso di vedere quanto tempo ci vorrà prima che nelle edicole si possa vedere un nuovo fumetto italiano con un protagonista omosessuale presentato in maniera davvero spontanea e disinvolta, come il protagonista di un qualsiasi altro fumetto.

Alla prossima.

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