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sabato 18 marzo 2017

VOGLIA DI PUFFO

Ciao a tutti, come va?

Forse saprete anche voi che è in arrivo il nuovo film per il cinema dei puffi, e che il suddetto film avrà alcune caratteristiche un po' particolari. La prima è che, a differenza delle ultime produzioni, sarà realizzato interamente in digitale, e la seconda e che - dopo oltre cinquant'anni - risponderà all'annoso quesito che tutti si sono posti almeno una volta... E cioè se da qualche parte esistono dei puffi di sesso femminile che non siano stati generati da qualche incantesimo (o che non siano stati inseriti nelle serie animate dei puffi senza una vera spiegazione)... Infatti il film in questione, che ha portato anche all'uscita di un albo dedicato (che potrebbe dare il via ad una serie a parte), mostrerà per la prima volta al pubblico (e agli stessi puffi) il leggendario villaggio delle puffette...

Perchè, a quanto pare, nel cuore di una pericolosissima foresta proibita c'è un villaggio di puffette che rispecchia quasi perfettamente quello dei loro colleghi maschi... E che, per la prima volta, risponde anche all'amletico dubbio che da sempre ha attanagliato i bambini di tutto il mondo... E cioè di che colore sarebbero i capelli dei puffi se non fossero tutti calvi.

Risposta: di un non proprio entusiasmante blu indaco.

Ad ogni modo ora la Puffetta (creata da Gargamella, e da Peyo, nel 1966), la piccola Bontina (creata dai puffolini con la stessa formula di Puffetta nella serie animata del 1985, per poi arrivare nei fumetti nel 1988) e l'incomprensibile Nonna Puffa (comparsa nei cartoni del 1988 e solo dal 1998 nei fumetti) si sentiranno meno sole... Anche se in effetti nei film che si sono visti al cinema di recente non c'è mai stata traccia di Bontina, di nonna Puffa o di altri personaggi troppo "scomodi" da spiegare a chi non conosce le vicende dei puffi... E infatti il villaggio delle puffette viene ritrovato proprio perchè la Puffetta ha una crisi d'identità dovuta al fatto che non ha altre puffette con cui confrontarsi...

Ora, però, questo scenario farà sorgere nuove e più inquietanti domande... Nonchè qualche riflessione sul suo impatto a livello di immaginario collettivo. Nel senso che, se ora sappiamo che in natura esistono delle puffette, se ne deduce che i puffi si riproducono per via sessuata e si presume che - perlomeno una volta 500 anni - le puffette si accoppiano coi puffi maschi per produrre una nuova generazione di puffi e puffette... Però, poichè non c'è traccia di puffi anziani che non siano celibi, se ne deduce anche che tutti puffi maschi muoiono poco dopo avere inseminato le puffette e che tutte le puffette muoiono di parto, probabilmente dopo aver generato due gemelli di sesso diverso, che vengono affidati alle cure del puffo che ha scelto di non accoppiarsi e di diventare il Grande Puffo per la generazione successiva (mentre quello precedente avrà la qualifica di Nonno Puffo fino alla sua morte)... O, nel caso delle femmine, alla Grande Puffa della foresta proibita (mentre la precedente Grande Puffa diventerà la nuova Nonna Puffa)...

Il che spiegherebbe perchè Madre Natura è sempre stata così solidale coi puffi: per via del senso di colpa dovuto alla realizzazione di un sistema riproduttivo così crudele!

Comunque, al di là delle teorie e delle illazioni che fiorrianno numerose attorno a questo film, qualche riflessione è d'obbligo. Nel senso che, con l'introduzione di un villaggio di puffette, i puffi si avviano a perdere il loro storico status di iconica metafora della comunità gay. Nel senso che, essendosi presentati sempre come una comunità autosufficiente composta da maschietti a torso nudo che quando non lavorano organizzano feste e balli di gruppo, avevano inevitabilmente finito per diventare gli inconsapevoli testimonial di uno stile di vita indubbiamente alternativo per generazioni e generazioni di bambini... Anche per via di alcuni loro esponenti caratterizzati in maniera un po' particolare...
E in effetti, a voler essere maliziosetti, verrebbe anche da pensare che dietro a questo terzo film dei puffi ci sia stata anche l'intenzione di aggiornare l'immaginario legato al mondo dei puffi... Anche perchè nel 2017 iniziava ad essere sempre più complicato glissare su certe questioni e prima o poi sarebbe stato necessario prendere una posizione ufficiale sulla questione della sessualità dei puffi.

Oltre, ovviamente, all'intenzione di renderlo un franchise in cui le bambine potessero identificarsi di più. Quanto di tutto questo sarebbe stato approvato dal loro creatore Peyo (1928-1992) non ci è dato saperlo, ma considerando il look selvatico e tutto sommato mascolino delle nuove puffette (la Puffetta bionda è ancora l'unica a portare le scarpe coi tacchi), viene il sospetto che - fra le righe - si voglia suggerire che le puffette siano speculari ai puffi anche dal punto di vista dei sottotesti omosessuali...
Non avendo ancora visto il film per ora mi fermo qui... Certo è che, in tema di icone gay, c'è da dire che questa volta i distributori italiani hanno tagliato la testa al toro e hanno fatto interpretare la canzone ufficiale del film da Cristina D'Avena (CLICCATE QUI per capire cosa intendo), mentre nella versione americana è stata realizzata dalla cantante Demi Lovato, che ha dato anche la voce alla Puffetta)...
Il film verrà distribuito a partire da aprile, quindi se ci saranno ulteriori sorprese non mancherò di aggiornarvi. Sia come sia, se da una parte è pur vero che nel 2017 non sono più indispensabili delle cripto icone gay come i puffi, è pur vero che sarebbe un peccato se questi personaggini perdessero il loro ruolo "pedagogico" di inconsapevoli testimonial della causa gay...

Vedremo un po' cosa succederà.

Alla prossima.

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