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lunedì 16 novembre 2015

IN MEMORIAM

Ciao a tutti, come va?

Per oggi avevo programmato un altro post, ma dopo il weekend abbastanza pesante che - suppongo - abbiamo avuto tutti quanti mi sono detto che sarebbe stato un po' troppo cinico fare finta di niente... E così oggi volevo fare una piccola riflessione personale, partendo da una notizia che, stranamente, è rimbalzata anche su vari siti gay italiani.

Il 5 novembre scorso è morto l'illustratore francese noto come Sven de Rennes (foto sotto), aveva solo 44 anni ed è morto a causa di un infarto...

In realtà non ne ho mai parlato su questo blog perchè non mi è mai sembrato particolarmente originale e/o degno di nota, anche se - e bisogna rendergliene merito - probabilmente è stato il primo illustratore francese che agli inizi del 2000 aveva cercato di dare una rappresentazione solare e serena dell'erotismo gay... E in quel periodo non era certo una cosa da poco!


A dire la verità ho sempre pensato, e sarei ipocrita se mi esprimessi diversamente solo perchè è passato a miglior vita, che fosse un emulatore di Joe Phillips, senza peraltro avere la sua scioltezza e la sua espressività... E credo che con gli anni questa sua tendenza ad emulare Joe Phillips fosse persino aumentata, facendogli perdere un'ulteriore dose di originalità... Anche se magari la sua tecnica col tempo era migliorata (il suo sito lo trovate CLICCANDO QUI)...


Anche se questo non toglie nulla ai suoi meriti.

Anche perchè, e ci tengo a ribadirlo, nel suo piccolo ha contribuito a svecchiare il mondo dell'illustrazione omoerotica europea, e detiene il non proprio irrilevante primato di essere stato il primo illustratore a collaborare ufficialmente con la casa di produzione BelAmi...


Ad ogni modo volevo segnalare la dipartita di Sven de Rennes proprio oggi (e con un po' di ritardo), per due motivi che mi hanno fatto particolarmente riflettere. Il primo è che è morto improvvisamente, poco prima che la Francia fosse sconvolta da quello che è successo lo scorso venerdì a Parigi, e la seconda è che, anche se era dichiarato e anche se su di lui si trovano tante informazioni... Il suo vero nome non si trova da nessuna parte!

Si sa che era nato il 25 agosto 1971, si sa che aveva un compagno, si sa che lavorava per un'agenzia turistica LGBT... Ma si conosce solo il suo nome d'arte, che si ispirava a quello utilizzato da "Tom of Finland" (e non era il solo, visto che negli anni abbiamo avuto "Martin of Holland", "John of Australia" e molti altri)... Con la differenza che Tom of Finland aveva iniziato lavorando sotto copertura negli anni '50, e comunque non aveva mai fatto mistero del suo vero nome (che non utilizzava anche perchè in inglese era poco pronunciabile)... Il caso di Sven de Rennes, invece, è più difficile da inquadrare, anche perchè non ha mai mancato di esporsi in prima persona in diverse occasioni importanti...

Sulla pagina facebook dell'agenzia turistica con cui collaborava viene ricordato come Sven, ma effettivamente non si può dire se quello fosse davvero il suo nome o se era il suo soprannome ufficiale... Intendiamoci: non sto dicendo che è una colpa, anche perchè da quello che so e da come viene ricordato era anche una persona che si spendeva in prima persona per i diritti LGBT e tutto il resto...

Tuttavia questa particolare situazione mi ha fatto pensare molto. Al fatto che non serve un attentato terroristico per morire improvvisamente,  e al fatto che un'iniziale paura di esporsi può innescare un meccanismo perverso per cui, in caso di morte, le persone che ti apprezzano non sappiano nemmeno come ti chiami davvero. Io non ho mai avuto a che fare direttamente con Sven de Rennes, ma questo pseudonimo sembra nato effettivamente per garantirgli un minimo di anonimato agli inizi... E conosco la sensazione, perchè siamo più o meno coetanei e ho iniziato a farmi conoscere con internet negli stessi anni in cui lo aveva fatto lui...

E non erano esattamente anni facili come quelli attuali.

Quando ho iniziato a farmi chiamare Valeriano Elfodiluce mi sembrava che un cognome new age si sposasse meglio col mio nome (che è davvero Valeriano)... E, al di là di tutto, il mio cognome vero ho preferito non diffonderlo perchè è cacofonico, è imbarazzante e mi ricorda quando lo usavano per prendermi in giro alle medie... Poi ho iniziato a usare Wally Lightelf quando ho provato a fare fumetti che speravo avessero più riscontro internazionale, e infine Wally Rainbow per sottolineare il mio impegno "rainbow"... E adesso molta gente che conosco mi chiama effettivamente Wally... Ad ogni modo chi segue il mio profilo facebook sa che non nascondo la mia faccia e che non uso pseudonimi per rimanere in incognito (e comunque rintracciare il mio vero cognome non è particolarmente impegnativo, tantopiù che sono il presidente dell'unica associazione LGBT della mia città)... Anzi...

Però devo ammettere che all'inizio, quando non sapevo se espormi come disegnatore omoerotico mi avrebbe creato dei problemi (anche perchè ero praticamente il primo italiano a farlo su intenret), ho scelto uno pseudonimo (parziale) anche perchè avevo una punta di paura...

E adesso, ripensando al caso di Sven de Rennes (qualunque sia il suo vero nome) e al clima di insicurezza e di incertezza che si sta profilando all'orizzonte dopo i fatti di venerdì scorso, mi sto rendendo conto di quanto sia sbagliato lasciare che la vita sia condizionata dalle paure, piccole o grandi che siano. Un po' perchè la vita va e viene come meglio crede, e un po' perchè è una cosa troppo importante e fuggevole per lasciare che sia il riflesso delle paure e delle insicurezze a cui lasciamo spazio, magari senza nemmeno rendercene conto...

Lo so che se venite su questo BLOG cercate post di altro genere, ma ogni tanto il mio lato umano emerge e mi va di condividere anche questo genere di riflessioni.

Alla prossima.

P.S. E comunque ho trovato un po' inquietante, e leggermente di cattivo gusto, il fatto che una gran quantità di siti gay italiani che di solito non calcolano minimamente cose come arte, fumetto e illustrazione abbiano dato spazio a Sven de Rennes solo in occasione della sua morte...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Valeriano, all'inizio anch'io sono rimasto perplesso sentendo parlare di questo artista in posti dove di solito di artisti gay non si accenna nemmeno, ma alla fine credo non si tratti di buon o cattivo gusto, ma semplicemente del modo in cui le news vengono diffuse, se una notizia riesce a entrare nel flusso tutti la riportano, senza starci troppo a pensare (a meno che ovviamente non siano siti completamente omofobi, è ovvio).
Parlando d'altro, hai visto cos'è successo al film di JEM, sembra che nell'ultima settimana abbia avuto una media di 16 spettatori per sala:
http://www.cinemablend.com/new/Jem-Holograms-Has-Been-Pulled-From-Theaters-93687.html

Wally Rainbow ha detto...

Intendiamoci: non volevo dire che è stato di cattivo gusto parlare di questo artista, ma il fatto che lo si è ignorato da vivo e se ne parla solo adesso che è morto prematuramente...
Detto questo il film di JEM si sta rivelando uno dei FLOP più clamorosi degli ultimi anni... Non mi stupisce affatto e se devo essere sincero non mi dispiace, perchè di fatto non aveva conservato nulla dello spirito e dell'estetica della serie a cui si ispirava... E penso che anche il fatto di aver creato un operazione di marketing completamente farlocca, in cui si invitava il pubblico a inviare suggerimenti e proposte, che poi NESSUNO ha preso in considerazione, abbia amplificato l'effetto disastro... Pace!