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lunedì 22 giugno 2015

TOPOLINO TILT?

Ciao a tutti, come va?

Come forse avrete notato nel mirino dei miei post finiscono sempre più spesso i fumetti italiani che arrivano in edicola, e forse non è un caso...

Nel senso che, probabilmente, il fatto che da una parte gli editori sentano la necessità di rinnovarsi per conquistare nuovo pubblico, mentre dall'altra si sentono schiacciati dagli obblighi nei confronti di quello vecchio, sta creando sempre più spesso dei piccoli cortocircuiti...

Che poi sono quelli che metto in evidenza io...

E la sensazione è che, nel continuo e disperato tentativo di cercare il giusto compromesso (anche se - a mio modesto parere - è proprio questo atteggiamento a causare lo sfoltimento del pubblico), i suddetti editori italiani stiano iniziando ad andare in tilt...

Anche perchè, forse, non sanno davvero più che pesci pigliare, visto che per risollevare davvero la situazione sarebbe necessario prendere delle posizioni nette, e questo sarebbe in netto contrasto con i meccanismi tipici del fumetto popolare italiano, generando inoltre degli "incidenti diplomatici" con le lobby di potere che dettano legge nel nostro paese (e che spesso hanno le mani in pasta con il mondo dell'editoria)...


Così, siccome le tematiche LGBT - in questo senso - sono un'ottima cartina di tornasole, le segnalazioni su questo blog non mancano mai... E a volte mi ritrovo a parlare di cose che, a me per primo, sembrano surreali...

Oggi, per esempio, mi tocca ancora parlare di Topolino, ma prima di arrivare ai risvolti LGBT della questione vorrei evidenziare un problema che sta più a monte...

Dopo il caso della copertina sostituita (CLICCATE QUI) e della relativa vendetta simbolica (CLICCATE QUI), pensavo che la strategia di non comunicare più i dati di vendita all'ADS (CLICCATE QUI), peraltro continuando a sfoggiare il marchio ADS all'interno del settimanale (???),  avrebbe rappresentato la peggiore conseguenza del tilt della Disney Panini... E invece mi sbagliavo.

Da qualche tempo, ad esempio, alcune copertine di Topolino e delle testate Disney Panini in generale, sembravano avere dei sottotesti perlomeno curiosi...

Sul numero 3108 la copertina è dedicata alla versione paperinizzata di Lorenzo Cherubini (in arte Jovanotti), che compare anche in una storia all'interno, e sembra proprio che Paperoga stia andando in visibilio mentre fissa il suo posteriore (stando vicino a una paperetta che non è da meno)...

Nella raccolta delle storie di Topolino assieme alla versione topolinizzata del Commissario Montalbano, invece, si nota chiaramente che Topolino indica una parte molto precisa del suo occasionale compagno di avventure...

Si tratta di coincidenze? Sviste del disegnatore (che in entrambi i casi è il maestro Giorgio Cavazzano)? Illazioni gratuite da parte mia?

Non so perchè, ma ho qualche dubbio... Se fossi sospettoso potrei pensare che, vista la grande professionalità di Giorgio Cavazzano, queste copertine sono in realtà una raffinata presa per i fondelli della politica della casa editrice... E di chi propone/impone delle improbabili collaborazioni per avere un ritorno di immagine (presumo pagando la giusta contropartita all'editore, visto si tratta di spot pubblicitari sotto mentite spoglie), anche perchè nessun lettore di Topolino under 30 ha mai sentito la necessità di storie dedicate a "Paperotti" e "Topalbano"... Non foss'altro perchè in Italia gli idoli dei giovani e dei giovanissimi, nel bene e nel male, sono altri...

D'altra parte se Giorgio Cavazzano ha vissuto gli anni d'oro di Topolino, e ha pure insegnato all'Accademmia Disney, vedendo che il settimanale sta iniziando a rantolare anche grazie all'abuso di questo tipo di operazioni (mentre magari rinuncia a una ben più sensata copertina dedicata a Charlie Hebdo), forse potrebbe davvero sentire l'esigenza di cercare un modo molto discreto per esprimere il suo disappunto...

Anche perchè una volta le parodie Disney per cui era convocato Giorgio Cavazzano erano di tutt'altro livello, e riguardavano classici intramontabili come CASABLANCA (reinterpretati peraltro con una certa vena poetica)... E non certo l'ultimo tour di Jovanotti e le fiction della RAI...

E, comunque, non è detto che questa ipotetica presa di posizione di Giorgio Cavazzano non coinvolga  anche parte della redazione di Topolino, che magari gli ha concesso di pubblicare quelle copertine ambigue perchè concorda con lui e inizia ad essere consapevole del fatto che le difficoltà che sta incontrando ultimamente il settimanale sono determinate ANCHE dall'imposizione di scelte di cui farebbe volentieri a meno... Come la traumatica copertina con Pippo Baudo (e relativa storia interna) di qualche mese fa...

O ancora quella con Mina (con Vincenzo Mollica sullo sfondo, in versione Paperica)...

O quella con i conduttori di Sanremo...

O quella con Arturo Brachetti...


O addirittura quella col pianista jazz Stefano Bollani...

O, andando più indietro, quella con i comici Aldo, Giovanni e Giacomo e quella con Vasco Rossi (sempre con Vincenzo Mollica)... Giusto per fare qualche esempio...

Tutti personaggi famosi che hanno un loro seguito, certo, ma che con Topolino non c'entrano davvero nulla... Anche perchè il pubblico più giovane difficilmente si può entusiasmare per delle storie incentrate su personaggi del mondo dello spettacolo che hanno un'età media che supera abbondantemente la cinquantina... Personaggi che - per i fini pubblicitari di cui sopra - si cerca in tutti i modi di rendere attraenti per un pubblico che non è il loro, con risultati spesso forzosi e grotteschi.

Senza contare che queste operazioni pubblicitarie sono arrivate a coinvolgere persino altri personaggi dei fumetti... Portando alla realizzazione di storie artificiose di cui nessuno sentiva la mancanza...

Per non parlare, poi, di una quantità crescente di service alle società di calcio... Che hanno potuto paperinizzare o topolinizzare i loro campioni più popolari senza problemi... E un giorno sarebbe davvero bello conoscere la natura degli accordi che SICURAMENTE si celano dietro a queste operazioni... Tipo chi ha pagato chi e quali sono i vincoli e i  "suggerimenti" che arrivano dalle società calcistiche... Se si tratta di semplici scambi di pubblicità o se c'è un tariffario specifico in base alla categoria della squadra, ai giocatori che si vogliono trasformare in personaggi Disney, ai disegnatori che si vogliono mettere all'opera su queste storie su commissione, ecc...











Anche perchè in questo modo, forse, si riuscirebbe a capire meglio il senso della copertina di Topolino 2961, con Pippo che faceva il verso a Mario Balotelli (con appositi inserti blu sui fianchi per sottolineare che si tratta proprio di un service per l'Inter!)...



In ogni caso col passaggio della Disney alla Panini, leader nel mercato - in crisi - delle figurine dei calciatori, la situazione è visibilmente peggiorata, raggiungendo livelli imbarazzanti...





In particolare, secondo me, sono emblematiche le copertine in cui Topolino e Paperino mimano Carlo Parola (1921-2000), l'iconico calciatore che con la sua rovesciata è diventato il simbolo degli album di figurine Panini...

Anche perchè la copertina con Paperino è stata utilizzata proprio per festeggiare gli 81 anni del personaggio (comparso per la prima volta il 9 giugno 1934)... Il che avrebbe anche avuto senso se Paperino fosse nato come mascotte sportiva, ma visto che Paperino è qualcosa di più, si spera, forse in questa occasione avrebbe meritato un trattamento diverso e meno funzionale agli interessi occulti della Panini... Anche solo per una questione di rispetto verso il pubblico che ama Paperino e non vede il calcio come misura di tutte le cose.
Ah! Per la cronaca: anche queste copertine sono state commissionate a Giorgio Cavazzano...

A ben guardare, inoltre, non è che tutta questa enfasi data al calcio sia esattamente quello di cui le giovani generazioni avrebbero bisogno... Non in una nazione alla quale, da sempre, si rinfaccia il fatto che fa crescere i suoi bambini con i calciatori come unico modello maschile davvero vincente, con tutta una serie di conseguenze infelici, soprattutto nel lungo periodo.

E comunque non è detto che il calcio sia una passione condivisa proprio da tutti, e soprattutto da tutte... Visto che, per una questione culturale, il calcio nel nostro paese è considerato un sport maschile (se non addirittura un simbolo di virilità), e metterlo al centro dell'attenzione in questo modo significa qualificare pesantemente il settimanale come un prodotto per bambini maschi, con conseguente disaffezione del pubblico femminile...

Un pubblico che comunque, negli ultimi anni, ha avuto pochissime copertine con personaggi femminili... Da quando la Disney è passata alla Panini ne ho contate una dozzina in tutto, e in buona parte dei casi i personaggi femminili sono stati rappresentati con un ruolo "ancellare", se vogliamo usare un eufemismo...







E in molte altre sono stati rappresentati nel ruolo di assistenti e/o damigelle da salvare... O comunque in posizioni secondarie rispetto ai soggetti maschili...








In un solo caso un personaggio femminile ha avuto la copertina tutta per sè, ma guardacaso quello che ne è saltato fuori è stata una posa (quasi) da calendario sexy...



Perchè io, bambina del 2015, dovrei affezionarmi a un settimanale che, fin dalla copertina, mi comunica che ha un occhio di riguardo soprattutto per i maschietti? Un settimanale che dedica uno spazio spropositato al calcio, mentre trascura gli altri sport e in particolare quelli più praticati dal sesso femminile?

Quando ero piccolo, e decisi di iniziare a seguire regolarmente Topolino, lo feci a partire da un numero in cui c'era una storia in cui Qui, Quo e Qua imparavano a giocare a minivolley...
Una storia che, guardacaso, era stata disegnata proprio da Giorgio Cavazzano!

E in quel periodo poteva anche capitare che Topolino parlasse di scherma, per esempio (tant'è sche sponsorizzava anche un torneo di scherma per i più piccoli)...

Se già allora Topolino fosse stato ossessionato dal calcio, e se Giorgio Cavazzano già da allora fosse stato messo all'opera sulle parodie delle fiction RAI, avrei iniziato a seguire il settimanale allo stesso modo? Non credo proprio... Certo è che una storia sportiva per valorizzare il minivolley (o un qualsiasi altro sport minore, che non ha la possibilità di comprare spazi e storie su Topolino), adesso sarebbe improponibile...

In ogni caso è probabile che il pubblico di Topolino sia sempre meno propenso a farsi prendere in giro da operazioni promozionali camuffate da storie disneyane... Tant'è che forse, se i lettori continuano a diminuire, è anche perchè disapprovano questa politica editoriale (sulla quale, peraltro, sembra aleggiare da sempre un qualche accordo privilegiato fra l'editore e i canali RAI)...

Gli esempi potrebbero essere ancora tanti, ma penso che il concetto che vorrei esporre sia abbastanza chiaro: forse da una parte la Disney Panini (o almeno una parte dei suoi collaboratori, come Giorgio Cavazzano) inizia ad essere consapevole di una situazione caratterizzata da una serie di conflitti di interesse (che nel lungo periodo la stanno danneggiando), ma dall'altra chi gestisce il tutto pensa di non poterne fare a meno, e i suoi tentativi di trovare il giusto compromesso si stanno rivelando sempre più spesso un boomerang...

Tuttavia credo che questa situazione, già così conflittuale, abbia raggiunto livelli inediti con Topolino 3109, in edicola questa settimana.

Infatti la copertina con Topolino e Pippo è dedicata ad una storia interna che si ispira al romanzo autobiografico ON THE ROAD (che in italiano venne tradotto anche come SULLA STRADA), pubblicato dal poeta Jack Kerouac nel 1957 e considerato il manifesto della cosiddetta beat generation...

Ora: la suddetta copertina ci mostra un Topolino con lo sguardo trasognato che sembra fissare ammirato il ciuffo ribelle di Pippo, presentato in un'insolita versione "cool", con un Motel sullo sfondo... Se però si indaga meglio si scopre che in questa storia Topolino e Pippo impersonano i due protagonisti del romanzo, e cioè Sal Paradise e Dean Moriarty, rispettivamente alter ego dello scrittore Jack Kerouac e del suo amico Neal Cassady, che effettivamente erano due giovani ribelli che intrapresero vari "viaggi di formazione" assieme, girovagando per gli Stati Uniti alla fine degli anni '40 (prego notare che Pippo ha la stessa identica camicia di Neal Cassady nella foto sotto)...

Come si può intuire anche dalla copertina di Topolino, Dean Moriarty/Neal Cassady era il modello di riferimento di Sal Paradise/Jack Kerouac, soprattutto per via della sua voglia sconfinata di libertà e di sperimentare tutto quello che la vita poteva offrire... E infatti Neal Cassidy, oltre ad avere un notevole appetito sessuale e a nutrire una certa passione anche per le ragazzine molto giovani, era notoriamente bisessuale e ha avuto anche una relazione con il poeta omosessuale Allen Gisberg (foto sotto), che nel romanzo ON THE ROAD compare con lo pseudonimo di Carlo Marx...

E pare che lo stesso Jack Kerouac (foto sotto) abbia preso esempio da lui, avendo nel tempo sperimentato il suo lato omosessuale con vari noti personaggi dell'ambiente beat, come Allen Ginsberg (sempre lui!), William Burroughs, Alan Ansen e Gore Vidal... 

In realtà sui sottointesi gay di ON THE ROAD (scritto, è bene ricordarlo, in un periodo in cui la sodomia era ILLEGALE in tutti gli USA), e sulla reale natura del rapporto che legava i suoi due protagonisti, si sono spesi fiumi di inchiostro... Anche perchè, a differenza di molti loro amici della beat generation, i due sono morti alla fine degli anni '60, prima che il Movimento di Liberazione Omosessuale sdoganasse certi argomenti e spingesse scrittori e intellettuali a parlarne in maniera più diretta... Tant'è che lo scrittore Gore Vidal (fotto sotto) raccontò delle sue avventure (sessuali) con Jack Kerouac solo nelle memorie che scrisse nel 1994...


Quindi lascia un po' spiazzati il fatto che alla Disney Panini abbiano scelto di prendere spunto proprio da un romanzo di formazione che è considerato a tutti gli effetti un romanzo dai risvolti gay... Come potete intuire anche dalle sequenze che vedete qui sotto, che sono tratte dall'adattamento cinematografico di ON THE ROAD, diretto da Walter Salles nel 2012...


Inoltre i due protagonisti di ON THE ROAD - dopo gli eventi raccontati nel romanzo - hanno avuto delle esistenze decisamente travagliate, e - uso di stupefacenti a parte - la loro vita di ribellione li ha portati ad avere vari matrimoni a testa (tutti finiti male nonostante l'abbondanza di figli), diversi problemi con la giustizia e una morte infelice (Jack Kerouac morì per abuso di alcolici e Neal Cassady per una dose eccessiva di barbiturici assunta durante una festa di matrimonio)...


Quindi diciamo pure che dedicargli una parodia Disney, mettendoli sullo stesso piano di Topolino e Pippo, sembrerebbe una scelta quantomeno curiosa...

Se non altro perchè, dopo averla letta, qualche giovane lettore potrebbe mettersi a leggere Jack Kerouac senza la giusta preparazione (o magari guardarsi il film del 2012), e comunque qualche genitore un po' bigotto potrebbe prendersela a male...


Quindi la domanda nasce spontanea: perchè? 

Perchè fra tanti romanzi e tante storie che si potevano parodiare la Disney Panini ha scelto proprio questa?

Non sarà che l'editore, dopo aver realizzato che le vendite continuano a calare, ma sapendo di non poter trattare direttamente temi troppo moderni e scottanti, ha voluto sperimentare una storia ispirata ad un romanzo "di formazione" importante e notoriamente "trasgressivo" per tastare il terreno senza esporsi troppo? Magari scegliendo, non a caso, di mettere Topolino e Pippo nei panni di due giovani "ribelli" a caccia di libertà e di nuove esperienze? Forse è stato un tentativo di realizzare una storia in stile vagamente "graphic novel" e con toni leggermente drammatici (sottolineati anche da un insolito stile di disegno con molti chiaroscuri), per testare la reazione del pubblico?

Ovviamente non possiamo saperlo, tuttavia ho qualche dubbio sul fatto che - se le cose stessero davvero così - questo compromesso possa rivelarsi una scelta vincente.

Un po' perchè le parodie Disney che snaturano in maniera eccessiva i personaggi Disney di solito lasciano quello che trovano, e risultano anche un po' indisponenti, e un po' perchè i personaggi Disney non possono fare a meno di snaturare a loro volta i romanzi con contenuti di un certo tipo.

Posso sempre sbagliare, ma penso che usare ON THE ROAD come alibi per presentare una storia diversa dal solito, e che magari avesse uno spirito leggermente più "trasgressivo", sia stata una scelta di comodo che alla fine non può che produrre qualcosa che non è nè carne nè pesce...

Diverso sarebbe stato se, invece di una parodia, si fosse trattato di una storia in cui Topolino e Pippo, nei panni di loro stessi, avessero scelto di staccare la spina e di provare a girovagare senza meta alla ricerca di nuove esperienze, magari ripercorrendo i luoghi del romanzo e incontrando personaggi curiosi ispirati a quelli di ON THE ROAD... Però non è così che sono andate le cose. Quindi, alla fine, con questa storia Topolino rischia di prestare il fianco alle critiche dei perbenisti (sempre che siano abbastanza intelligenti da conoscere i contenuti di ON THE ROAD, ovviamente) senza averne tratto alcun concreto vantaggio e senza aver contribuito a far conoscere l'autobiografia di Jack Kerouac per quello che è... Anche perchè, inevitabilmente, lo stile Disney italiano finirà per banalizzare e ridicolizzare, almeno in parte, il romanzo originale e il suo messaggio...

E se l'intenzione dell'editore era quella di usare ON THE ROAD per aprire le porte ad un nuovo tipo di storie e di parodie, con sottotesti leggermente più impegnati e anticonformisti del solito (magari anche nel senso più velatamente LGBT del termine), la sensazione è che questa potrebbe rivelarsi l'ennesima occasione mancata...

Staremo a vedere.

In ogni caso, se davvero il settimanale voleva provare a richiamare l'attenzione del pubblico sperimentando qualche storia un po' più audace, forse sarebbe stato meglio non usare ON THE ROAD come cavallo di Troia... Anche perchè adesso potrebbe passare il messaggio che la testata non voglia davvero rinnovarsi, ma che stia solo cercando di provarle tutte nel disperato tentativo di riagguantare lettori, lanciando la pietra e nascondendo la mano...

Ed è un peccato.

Alla prossima.

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