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venerdì 11 ottobre 2013

ANOTHER LUCCA

Ciao a tutti, come va?
Come saprete a fine mese si terrà Lucca Comics & Games, che negli ultimi anni è diventata una delle fiere di fumetto più visitate del mondo. Una delle più visitate, certo, ma forse anche questa manifestazione risente del clima non proprio evoluto del nostro paese, e quest'anno la cosa potrebbe percepirsi più del solito. Infatti è abbastanza indicativo, penso, il fatto che il tema di quest'anno sarà lo stile, nel senso di moda, e che il suddetto "stile" verrà considerato solo nel senso femminile del termine...
Nella presentazione si legge che:

"Il claim 2013, “Questione di stile”, porta prepotentemente alla ribalta un tema – quello della Moda e del Glamour – già ben radicato nella manifestazione, ma quest’anno lo faremo sfilare sotto i nostri riflettori anche attraverso la mostra “Dress Code”, e una stretta collaborazione con la Fondazione Ferragamo, nata grazie all’evento ComicsJam realizzato a Firenze lo scorso giugno.
In stretta associazione con lo slogan 2013, la mostra “Dress Code” si propone di indagare il rapporto fra Moda e Fumetto attraverso sette personaggi femminili che rappresentano altrettante icone fashion, ma andando a indagare anche sul loro “essere donne” a tutto tondo, dal lavoro ai sentimenti, a quella che immaginiamo essere la loro vita quotidiana.
Ecco le “Magnifiche 7 del Fumetto e del Fashion”: Wonder Woman (Diana Prince), la Donna Invisibile (Susan Storm), Catwoman (Selina Kyle), Valentina (Valentina Rosselli), Eva Kant, Satanik (Marny Bannister), Fujiko Mine (da Lupin III).
A far da cornice promozionale all’evento, un poster dall’impronta esclusiva, realizzato dal team di artisti internazionali in forza a Riot Games, uniti per dare vita alla miglior interpretazione del tema di quest’anno: la moda e lo stile."

Niente di male, per carità, ma nel 2013 ha ancora senso parlare di "moda e glamour" escludendo la componente maschile? Oltrettutto Salvatore Ferragamo (1898-1960, foto di famiglia sotto), oltre a dare il nome ad una Fondazione e ad aver dato il via ad una firma di lusso, è anche noto per i sei figli avuti dalla moglie Wanda (che adesso portano avanti l'azienda di famiglia), che lo rendono - perlomeno ufficialmente - uno dei pochi casi di marchio di moda "al di sopra di ogni gaytudine"... Un marchio che, ovviamente, non può fare da grimaldello per inserire temi legati - anche solo lontanamente - al mondo della moda nel senso "gay" del termine.
Anche in questo non c'è niente di male, per carità, anche perchè Ferragamo è di Firenze e giustamente Lucca ha interesse a valorizzare le risorse regionali... Però... Però anche in questo caso si ha la sensazione di un'occasione persa, e di una certa tendenza a guardare al passato. Ora: siccome io mi diverto molto a fare ipotesi insolite, con associazioni di idee che di solito gli altri non fanno... Potrei pensare che tutto questo non sia esattamente casuale per tutta una serie di motivi che ora vado a spiegarvi. Lucca Comics & Games è un evento che coinvolge (e stravolge) il centro storico di Lucca, e anche nel periodo in cui era stata spostata al di fuori del suddetto centro, richiedeva comunque l'appoggio del Comune. Ora: la storia di questa manifestazione non è molto nota, ma direi che è importante per capire meglio la situazione oggi. Dal 1966 al 1992 si chiamava Salone del Fumetto, ed era organizzato da un'associazione culturale che si chiamava IMMAGINE, e che era costituita da operatori culturali italiani e stranieri. Infatti narra la leggenda che la manifestazione avesse un taglio molto professionale e internazionale... Della serie che ci andava chi era veramente interessato e non cercava la gitarella fuori porta...
In realtà la primissima edizione della manifestazione si tenne a Bordighera, ma siccome dal 1966 si tenne quasi sempre a Lucca divenne nota come Salone del Fumetto di Lucca. Siccome siamo in Italia, quando la manifestazione inizio a diventare anche un'attrazione turistica,  il Comune di Lucca cessò di finanziare IMMAGINE (nel 1993), che provò a spostare il Salone del Fumetto a Roma (durante Expocartoon, ma con scarsa fortuna), dopodichè *MAGICAMENTE* il Comune di Lucca depositò il marchio Lucca Comics e iniziò ad organizzare direttamente la propria fiera del fumetto, forte del fatto che ormai si era creato un grande giro di visitatori che andavano a Lucca appositamente per godersi la manifestazione fumettistica più importante d'Italia...
Nel 2004, anche a seguito di tutta una serie di incredibili e disastrosi disagi organizzativi avvenuti negli anni precedenti (e io posso confermarli, perchè c'ero!), il Comune di Lucca si rese conto che non poteva gestire da solo la manifestazione e così costituì un'associazione apposita, incaricata di organizzare il tutto, che poi è quella che lo organizza tutt'ora e che si chiama LUCCA COMICS & GAMES S.R.L., e che puntò molto sull'aspetto turistico dell'evento, con ottimi risultati in termini di pubblico. A questo punto, giustamente, vi chiederete, cosa c'entra tutto questo con l'orientamento più o meno gay friendly della manifestazione... Molto semplice: dovete sapere che per decenni, e fino alle elezioni del 2012, Lucca era nota per essere una roccaforte del centrodestra italiano, nelle sue varie declinazioni (e in particolare quelle filo cattoliche), e anche quando la gestione di Lucca Comics passò dal Comune alla S.R.L. di cui sopra, il consiglio di amministrazione e il direttore di LUCCA COMICS & GAMES S.R.L. dovevano essere nominati direttamente dal Sindaco... Ora: potranno anche essere tutte persone competenti, ma direi che in un contesto del genere avere una manifestazione che strizzi l'occhio ufficialmente alla cultura gay è alquanto improbabile... Nonostante la manifestazione di per sè sia estremamente gay friendly...
Il consiglio di amministrazione attuale è stato nominato nel 2011 e scade nel 2014. Quindi è attivo da prima che il centrosinistra (che in Italia è quel che è, ma forse potrebbe offrire qualche spiraglio in più) vincesse - a sorpresa - le elezioni comunali del 2012. A riprova del fatto che in questo paese il rapporto fra politica e cultura è tutt'altro che secondario, il nuovo sindaco di Lucca ha chiesto subito che tutte le società partecipate del Comune rimettessero il loro mandato (e cioè che fossero "revisionabili") anche prima della loro naturale scadenza... Il che, in effetti, ha senso se si considera che - ad esempio - nell'ultimo consiglio di amministrazione di LUCCA COMICS & GAMES S.R.L. ha trovato posto come amministratore delegato un certo Massimo Di Grazia, che era già responsabile dell'ufficio stampa del Sindaco decaduto nel 2012. Ripeto: tutto questo non ha impedito che gli editori proponessero iniziative gay oriented, che venissero premiati fumetti a tema gay o che intervenissero ospiti gay dichiarati (come nel caso di Ralf Konig, anni fa)...
Tuttavia la manifestazione, in quanto tale, si è sempre ben guardata dall'incoraggiare direttamente la cosa... E, anzi, ha sempre avuto la tendenza a rimarcare un certo approccio conservatore nei confronti del mondo del fumetto... Nonostante la tendenza generale della fiera, e di chi pagava il biglietto e si esbiva in cosplay, andasse in senso diametralmente opposto. C'è anche da dire che, non essendoci in Italia associazioni LGBT specializzate in fumetti, non ci sono mai state neanche proposte direttamente LGBT da parte delle suddette associazioni agli organizzatori di Lucca Comics... Tipo una bella mostra sul fumetto gay in qualche palazzo storico. Proposte che avrebbero potuto mettere gli organizzatori con le spalle al muro per fargli prendere una posizione ufficiale nei confronti della questione. Tuttavia direi che, dopo aver verificato come è stata gestita  la "questione di stile" di quest'anno, la tendenza è tuttosommato chiara. 
Tra l'altro nella premessa del codice etico di LUCCA COMICS & GAMES S.R.L., che potete SCARICARE CLICCANDO QUI, si legge che:

"Il target di queste manifestazioni ed iniziative è essenzialmente un pubblico giovane, dall' età scolare (target di Lucca Junior) a quella post- adolescenziale; non manca comunque naturalmente l'interesse del pubblico adulto. A tal fine LC&G si propone di ispirare la propria attività a principi che possano essere di riferimento per le giovani generazioni rispetto ai valori di libertà, dignità della persona umana, rispetto della salute e ripudia ogni discriminazione basata sul sesso, sulle razze, sulle lingue, sulle condizioni personali e sociali, sul credo religioso e politico."

Guardacaso non si parla di orientamento sessuale e identità di genere... Preferendo un "condizioni personali" che vuol dire tutto e niente.
Sarà un caso? Una dimenticanza? Una distrazione?
Chissà...
In ogni caso il fatto che ci sia scritto che la manifestazione si rivolge prettamente al pubblico fra l'eta scolare a quella post adolescenziale (nella post adolescenza non si va più a scuola?) la dice lunga su molte cose... Ed è un'ottima scusa per fare orecchie da mercante su altre...
La cosa davvero ironica è che questa manifestazione ha davvero molte attrattive anche per gli appassionati LGBT di fumetti, che abbondano (e in qualche caso strabordano) per le vie della città, ma ufficialmente - per chi organizza la manifestazione - non esistono...
Non sarebbe il caso di cambiare le cose?

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