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lunedì 8 luglio 2013

ZAFFIRO TROTTA (E GALOPPA) ANCORA

Ciao a tutti, come va?
Se siete esperti di manga forse saprete che il primo fumetto giapponese ad essere incentrato su tematiche vagamente LGBT è stato リボンの騎 (Ribbon no kishi, e cioè il principe col fiocco) di Osamu Tezuka, un autore che negli anni '50 ha posto le basi per il fumetto giapponese come lo intendiamo oggi, tanto da essere definito spesso e volentieri "il dio dei manga". Comunque, fra le sue tante idee innovative, ci fu anche questa storia creata sulla falsariga delle fiabe occidentali. Incentrata su una principessa a cui per sbaglio il paradiso ha assegnato un cuore maschile, e che oltretutto viene cresciuta come un maschio perchè i suoi genitori non hanno altri eredi e devono far credere che sia un uomo fatto e finito per preservare il trono. Anche se il fumetto è del 1953 è stato tradotto in Italiano solo nel 2001, ma per fortuna la relativa serie animata (che era del 1967) è approdata da noi nei primi anni '80 come "La Principessa Zaffiro", facendo diventare questo personaggio un piccolo cult.
Dopo varie e rocambolesche avventure, che però non impediranno a Zaffiro di continuare a vestirsi da maschio anche dopo che il suo perfido zio riesce a smascherarla pubblicamente, la protagonista troverà la sua strada innamorandosi del principe Franco... Dopotutto erano gli anni '50 e non si poteva fare molto di più. Cosa sarebbe potuto succedere se questo fumetto fosse stato concepito nel 2013? Forse ora possiamo scoprirlo grazie alla casa editrice Homesca, che in occasione dei sessant'anni del manga originale ha deciso di realizzarne un remake...
Affidato a Shoko Fukaki per i disegni e a Atsushi Kagurazaka per la sceneggiatura, debutterà gratuitamente online sul sito della casa editrice, a partire dal 19 luglio. Se vi interessa e vi orientate col giapponese potete CLICCARE QUI. La Principessa Zaffiro del 2013 offrirà qualche spunto LGBT in più? Staremo a vedere: quel che è certo è che SICURAMENTE verranno prodotte a tempo di record una grande quantità di parodie più o meno pepate di questa nuova versione del principe infiocchettato. In attesa di ulteriori riscontri vi lascio con la sigla italiana che accompagnò il cartone, a beneficio dei nostalgici e di quanti per motivi di età non se la sono mai potuta godere...
Alla prossima!

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