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sabato 28 aprile 2012

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Per il cantante gay dichiarato della settimana oggi vi presento un personaggio che, in effetti, non dovrebbe avere bisogno di molte presentazioni,anche se ha debuttato solo ora in ambito musicale. Infatti sto parlando di uno dei gay porn performer più iconici di tutti i tempi: Francois Sagat...
 Questo simpatico ragazzotto, che nel tempo è diventato il sogno proibito di un numero imprecisato di gay, è riuscito a spiccare nella massa e a costruirsi una fama che travalica il mondo della pornografia, diventando in pochi anni un'icona erotica gay a tutto tondo e un po' il simbolo di cosa vuol dire essere un'icona omoerotica oggi. Non solo sensualità, ma anche una buona dose di personalità e una grande voglia di spaziare in tanti campi, cercando comunque di mantenere un'impronta molto personale. Scelta che in effetti lo sta premiando. Probabilmente non è un caso se i fotografi Pierre et Gilles gli hanno dedicato un fotoritratto intitolato TEMPI MODERNI...
 In ogni caso, per quanti ancora non lo sapessero, Francois Sagat è davvero il suo nome ed è nato a Cognac il 5 giugno 1979. Fin da piccolo è stato appassionato di moda, tuttavia dopo aver studiato a Parigi e aver lavorato come assistente ha trovato questo ambiente poco gratificante e ha iniziato a fare il modello, ma anche in quel caso non si sentiva valorizzato e ha lasciato perdere. Più o meno in quel periodo, quando aveva 25 anni, è stato contattato dalla casa di produzione porno gay francese Citèbeur, che lo ha fatto notare dalla Raging Stallion e in poco tempo la sua carriera nel porno gay è decollata. Però il buon Francois non ha mai smesso di nutrire la sua passione per la moda e le fashion performances, che hanno fatto capolino sempre più spesso anche nei suoi spettacoli erotici... E nel frattempo sta diventando anche un attore di culto nel cinema d'essai, con una spruzzatina di B-movie, mentre da poco ha iniziato a produrre e dirigere i propri film hard... E la cosa ironica è che adesso è il mondo della moda che lo cerca, tant'è che è il testimonial per HYERES 2012, il festival della moda e della fotografia che si tiene proprio questi giorni... Di cosa parlo? Guardate qui... Come se tutto ciò non bastasse anche la sua carriera di cantante sta iniziando con una collaborazione nel mondo della moda. Infatti interpreta il suo primo brano a fianco della modella di origine austriaca Sylvia Gobbel, a sua volta personaggio cult per fotografi come Guy Bourdin, Gianpaolo Barbieri, Oliviero Toscani, Peter Lindbergh e via discorrendo. In effetti uso il verbo interpretare non a caso, visto che non è una canzone nel senso comune del termine. Tuttavia nell'insieme mi sembra un progetto abbastanza riuscito, soprattutto se lo si inquadra nel contesto della musica francese... E Carla Bruni insegna...
Forse è un po' presto per dire che Francois Sagat potrà avere una carriera anche nel mondo della musica, ma in effetti ha una voce interessante e molto sexy, a differenza di tanti suoi colleghi che si sono improvvisati cantanti con alterne fortune.
 Staremo a vedere (e a sentire)...

giovedì 26 aprile 2012

NEWS

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va? Oggi mi sento ottimista, quindi inizierò questo post parlandovi di premi. Cominciamo dai premi assegnati dall'associazione americana Publishing Triangle, che dal 1988 si propone di promuovere le pubblicazioni a tematica LGBT. Premesso che non finisco mai di stupirmi della varietà delle associazioni LGBT americane, di come - occupandosi ciascuna di un proprio ambito - non entrano mai in conflitto, e di come le associazioni italiane siano lontane anni luce da questa filosofia, mi fa molto piacere dovervi informare che quest'anno il premio Bill Whitehead Award for Lifetime Achievement è andato ad Alison Betchdel per il suo fumetto autobiografico "Are You My Mother?"...
Sarà il primo di una lunga serie di premi? Anche questo verrà nominato fra i migliori libri dell'anno dalla rivista TIME come avvenne con FUN HOME? Staremo a vedere, e staremo a vedere se la Rizzoli lo pubblicherà in italiano come ha già fatto con altri bestsellers dell'autrice. Nel frattempo, però, mi fa piacere segnalarvi che i ragazzi di RENBOOKS, che vi ricordo essere la prima casa editrice di fumetti LGBT in Italia, sono arrivati terzi all'ultima edizione di INCREDIBOL, un progetto del Comune di Bologna che mette in palio una serie di agevolazioni per le nuove realtà imprenditoriali più meritevoli e creative della città...
 Ebbravi anche a loro! Evidentemente questo dimostra che il coraggio, la determinazione e la competenza possono essere premiate persino in Italia... E persino quando ci sono di mezzo tematiche LGBT. Certo, Bologna è un po' una città a parte, ma forse questo dovrebbe essere considerato di buon auspicio. Detto ciò volevo utilizzare il post di oggi per parlare di un argomento che ultimamente ho un po' trascurato, ovvero i fumetti gay autoprodotti e indipendenti, che di recente hanno snocciolato delle cose anche interessanti... E visto che in Italia non ne parla davvero nessuno è mio dovere colmare questa lacuna. Da che parte inizio? Magari da Junkyard, la miniserie horror fantascientifica scritta da P.K. Eiselt e disegnata da Zachary Enea...
  In un futuro non troppo lontano sulla terra si doffonde una specie di teccno vorus, che trasforma i contagiati in mostruosità meccaniche che mi sembrano tanto un incrocio fra il film giapponese degli anni '80 "Tetsuo l'uomo di ferro" di Tsukamoto e "LA COSA" di Carpenter, con la differenza che in questa miniserie i protagonisti sono due ragazzini che trovano il tempo di amarsi nonostante la situazione drammatica che li circonda: Jason e Bobby. Insieme ai loro amici cercano di scampare agli effetti devastanti del virus, tentando di imparare a controllarlo e magari cercando un modo per non mandare a rotoli le loro giovani vite...
Originale, vero? Personalmente lo vedrei bene anche come soggetto per un film. Passando dalla fantascienza alla vita di tutti i giorni, oggi vado a segnalarvi anche la pubblicazione della prima raccolta del bellissimo fumetto online di E.K. Weaver, e cioè The Less Than Epic Adventures of TJ And Amal... Per chi non ne avesse mai sentito parlare si tratta della storia di due ragazzi gay, dal carattere e dal passato molto diverso, che per i casi della vita si ritrovano a viaggiare insieme... Senza meta e alla ricerca del senso della loro vita...

Un soggetto interessante, non trovate? E i disegni sono più evocativi e coinvolgenti di quanto accade di solito nell'ambito delle autoproduzioni. Se siete curiosi di leggere il fumetto online potete CLICCARE QUI... Se siete romantici vi farà piacere sapere che la loro amicizia sembra destinata a diventare qualcosa di più giorno dopo giorno. Staremo a vedere cosa accadrà, quel che è certo è che l'idea di mettere assieme una ragazzo che fugge da un matrimonio combinato e un fricchettone misterioso per un viaggio coast to coast negli U.S.A. è decisamente intrigante...
 Magari quando e se saranno pubblicati tutti e tre i volumi previsti qualche editore italiano, magari specializzato in fumetti LGBT, potrebbe farci un pensierino... Anche perchè nel frattempo qualche produttore indipendente potrebbe pensare di trasformarlo in un bel film gay a basso costo. Anche in questo caso staremo a vedere. Quel che è certo è che molto difficilmente vedremo un film tratto dall'ultimo fumetto eroticomico realizzato da un illustratore di culto e che - tanto per cambiare - è del tutto inedito in Italia: il canadese Maurice Vellekop... Che ha voluto dedicare un fumetto allo strampalatissimo mondo erotico di Gloria Badcock...
Chi è Gloria Badcock? E un'imprenditrice che, per qualche motivo, finisce per essere coinvolta in avventure erotiche che si svolgono in vari periodi storici, e che spesso e volentieri comprendono anche situazioni omosessuali. Così, col suo tratto elegante e ironico, questo autore si diverte a rappresentare le situazioni più assurde e scabrose, dimostrando che si può ancora realizzare erotismo a fumetti intelligente e inclusivo per tutti (soprattutto se l'autore del fumetto è gay)...
Considerando che in Italia gli spazi per il fumetto erotico intelligente sono praticamente finiti è molto improbabile che vedremo questa storia tradotta nella nostra lingua, ed è un peccato. Così come sarà molto difficile che nella nostra lingua verrà tradotta la nuova serie regolare dedicata all'ipotetica e totalmente immaginaria vita gay di due cantanti rock realmente esistenti (e che peraltro non sono gay): Henry Rollins and Glenn Danzig...
 Devo ammettere che ancora non ho capito il senso di questo fumetto, ma immagino che il bello di un fumetto indipendente e autoprodotto sia anche nel fatto che non necessariamente deve avere un senso compiuto. In ogni caso cimplimenti al collettivo fumettistico IGLOO TORNADO per il coraggio... E complimenti anche ai due cantanti rock, che non li hanno ancora querelati. Comunque, siccome questo è il BLOG che cerca di dirvi tutto quello che gli altri non vi dicono, oggi voglio segnalarvi anche qualche fumetto indipendente che non arriva dagli USA... Come ad esempio THE RAFT, che raccoglie alcuni fumetti online del fumettista svedese Ragnar Brynjúlfsson...
 Ebbene sì... A quanto pare anche nel freddo nord ci sono degli autori che si vogliono cimentare con storie brevi a tema gay... E se volete saperne di più sui fumetti di Ragnar Brynjúlfsson vi basta CLICCARE QUI... Non so cosa ne pensate voi, ma trovo che l'idea che in tutto il mondo ci siano persone che realizzano fumetti a tema gay sia molto confortante... Anche se in effetti non realizzano sempre dei capolavori. Ad esempio: la tanto pubblicizzata serie a base di supereroi gay realizzata dall'inglese Martin Eden è arrivata al sesto numero, e ancora non riesco a farmi una ragione del suo stile di disegno...
Siccome la mia opinione su questo autore ha già scatenato delle polemiche in passato mi fermo qui e passo ad animare un altro genere di polemica, che però riguarda un fumetto italiano. Infatti oggi devo tornare a parlarvi di MYTICO, la collana di fumetti a tema mitologico allegata al Corriere della Sera. Infatti il numero della scorsa settimana era dedicato ad Ercole (o Eracle, come lo chiamavano i greci), e non ha mancato di regalarci una nuova e inverosimile perla...
Infatti, ad un certo punto, si accenna alla lotta fra Eracle e il gigante Anteo, un episodio mitologico ben conosciuto anche attraverso l'arte classica e quella rinascimentale; tuttavia in questo caso gli autori del fumetto che - lo ricordiamo - si rivolgono a un pubblico preadolescenziale, hanno pensato bene di raffigurare Ercole e Anteo mentre lottano indossando... Dei fantastici shorts aderenti da palestra!
 Devo essere sincero: immaginavo che difficilmente Ercole sarebbe stato mostrato senza veli, o anche solo con i glutei scoperti, però gli shorts elasticizzati hanno sorpreso persino me... Avrei capito un drappo o una toga... Ma gli shorts superano ogni immaginazione, e - se ancora ce ne fosse bisogno - mettono in luce il clima sessuofobico della nostra nazione. Un clima decisamente paradossale se si considera che le statue di Ercole e Anteo che lottano completamente nudi si trovano anche a Palazzo Vecchio e a Palazzo Pitti...
 Vogliamo dire che è una scena omoerotica? Che andava disegnata cercando di renderla più asessuata possibile? Personalmente non approvo, ma entro certi limiti posso giustificarlo. Quello che mi lascia molto perplesso, però, è proprio la scelta di trasformare Ercole e Anteo in due lottatori di wrestling per evitare qualsiasi associazione di idee col mondo greco e le sue implicazioni. Una vera e propria rimozione del problema alla radice per non correre rischi di alcun tipo.Una cosa che, devo ammettere, nel suo eccesso di pudore risulta persino irritante. Tantopiù che in questo modo si stravolge il senso della mitologia classica ad uso e consumo del bigottismo imperante. Una cosa di cui non si sentiva certo la mancanza.
Se non altro questo mi spingerà ad acquistare anche gli altri fumetti della collana... Se non altro per vedere fino a che punto si spingerà l'eccesso di pudore degli autori.
Alla prossima.

sabato 21 aprile 2012

I VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Immagino che lo scorso sabato sarete rimasti tristi e affranti per il fatto che non ho aggiornato la mia rubrica settimanale dedicata ai cantanti gay dichiarati che in Italia non si fila nessuno, ma purtroppo sono stato coinvolto nel matrimonio di mio fratello e ho dovuto posticipare l'adempimento del mio dovere... Per farmi perdonare, però, ho voluto scegliere un cantante gay dichiarato simpatico, bravo, carino e decisamente originale, che si fa chiamare Mister Chase...
Il suo vero nome è Michael Chase DiMartino, ha 27 anni ed è nato e cresciuto a Brooklyn in una famiglia inequivocabilmente italo americana. La cosa che lo rende diverso da tanti artisti LGBT che come lui cantano, ballano e scrivono i propri brani, è che il suo lavoro principale è quello di inteprete per non udenti, e da diverso tempo sperimenta balletti e performances in cui mentre danza "parla" con le mani... Come nel video seguente, dove interpreta col linguaggio dei segni WOMANIZER di Britney Spears...
Un ragazzo davvero in gamba, vero?
La sua storia personale non è tanto diversa da quella di tanti ragazzi: scoperto da un padre intollerante e molto religioso, ma confortato da una madre disposta a mettersi in discussione, ha dovuto affrontare un percorso personale non proprio semplice, che però lo ha portato a prendere coscienza di sè e a scoprire qual'era il suo posto nel mondo. Se volete sentire la sua storia, dalle esperienze a scuola (dove ha voluto portar eil suo ragazzo al ballo della scuola) al suo ingresso nella comunità gay di New York, direttamente dalla sua voce potete ascoltare una bella intervista telefonica (ovviamente in inglese) CLICCANDO QUI...
Direi che questo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, quanto può essere importante che un personaggio pubblico - anche se non proprio famosissimo - condivida la propria esperienza di vita gay. La sua popolarità, nata e cresciuta grazie ai suoi video fatti in casa e caricati su youtube, lo ha fatto entrare nel circuito musicale indipendente vero e proprio e ultimamente ha iniziato a realizzare anche dei video professionali per accompagnare i suoi brani, come quello che segue... In cui prende in giro i ragazzi che dipendono dalla musica, dalle discoteche, e - per chi sa cogliere il doppio senso - anche da un'altra cosa...
Così ora sappiamo anche che è intelligente e che ha una bella voce... Però non finisce qui! Infatti ci tiene anche a contribuire al benessere della sua comunità, così si è prestato assieme ad un altro cantante/attore di origine italo americana per un progetto di raccolta fondi per prevenire i suicidi dei giovani omosessuali... Infatti il nostro amico Mister Chase lo scorso dicembre ha intepretato una cover di  Baby, It's Cold Outside (ovviamente con i sottotitoli) assieme a Chris Salvatore... E, siccome questo è il BLOG che vi mostra tutto quello che gli altri BLOG italiani non sanno nemmeno che esiste, eccovi qui di seguito questo inedito duetto... Se siete in vena di fare beneficenza potete scaricare il brano da iTunes CLICCANDO QUI e - se non altro - contribuerete a salvare i giovani gay americani a rischio di suicidio. Che altro aggiungere? Evidentemente gli italo americani gay dovrebbero essere presi come esempio dalla comunità gay italiana, ma guardacaso dalle parti nostre sono dei perfetti sconosciuti... Ma poi, io dico, sarà proprio un caso? Effettivamente quando scrivo certi post sento proprio di vivere in una nazione primitiva e culturalmente arretrata, dove gli omosessuali preferiscono vivere seguendo dei modelli di trenta o quaranta anni fa, facendosi i fatti propri per quieto vivere ed evitando i coming out come la peste... E la cosa ironica è che - se anche da noi ci sono dei personaggi famosi che fanno coming out - non si impegnano MAI in prima persona per aiutare gli omosessuali in difficoltà... Perchè non ne hanno voglia? Perchè non si sentono parte di una comunità? Perchè le associazioni gay italiane non fanno nulla per rendere invitante questa prospettiva? Chissà...
Però non sarebbe ora di cambiare un po' le carte in tavola?

mercoledì 18 aprile 2012

NEWS

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Questa settimana volevo partire aggiornandovi sulla nuova iniziativa del CORRIERE DELLA SERA, ovvero le storie dedicate agli eroi della mitologia classica in formato comic-book: la collana MYTIKO. Come sospettavo il tono delle storie sarà volutamente soft, perchè il target dichiarato è quello del pubblico preadolescenziale e l'intento vuole essere anche didattico.
Quindi, anche se nei libri di scuola non è un mistero per nessuno, difficilmente Achille sarà presentato come l'amante di Patroclo e con ogni probabilità si glisserà sui risvolti più scabrosi degli amori umani e divini... Niente incesti, omosessualità, pederastia e - probabilmente - non ci saranno nemmeno troppi riferimenti sessuali di natura meno trasgressiva. In questa collana si dirà che Afrodite è nata dal mare fecondato dal sangue proveniente dal pene reciso del dio Urano? Qualcosa mi dice che si preferirà utilizzare la versione in cui la dea risulta figlia di Zeus... Alla faccia di Botticelli...
Sia come sia sarà divertente verificare come le pretese "culturali" di questa iniziativa andranno a cozzare pesantemente contro gli interessi di una collana che, rivolgendosi ad un pubblico molto giovane, starà ben attenta a non toccare certi argomenti. Peccato. Tuttavia non ho potuto fare a meno di pensare che anche in questa occasione la storia si ripete. Infatti, nel 1908, il CORRIERE DELLA SERA decise di importare in Italia i fumetti americani che tanto successo stavano riscuotendo in USA sotto forma di supplementi domenicali dei quotidiani, e di realizzarne in proprio. In quell'occasione, però, il CORRIERE DELLA SERA fraintese i comics americani, perchè non capì che quel linguaggio non usava molte immagini per raggiungere il pubblico dei più piccoli, ma per coinvolgere il maggior numero di adulti possibili, anche quelli con una scarsa istruzione. In Italia, dove in quegli anni i quotidiani erano una lettura riservata ai borghesi con una certa cultura, tutto questo era inconcepibile. Inoltre IL CORRIERE DELLA SERA non capì che i bambini protagonisti di quei primi fumetti erano una metafora della società adulta, che poi rappresentava la maggior parte dei lettori americani di supplementi a fumetti... E così, a seguito di questo malinteso, il supplemento a fumetti del CORRIERE DELLA SERA fu battezzato CORRIERE DEI PICCOLI e fu in buona parte il primo responsabile del pregiudizio che fino a pochissimo tempo fa ha legato l'idea di fumetto al pubblico dei giovanissimi... Anche perchè il CORRIERE DELLA SERA scelse di proposito di censurare e adattare pesantemente i comics americani, per farli sembrare una lettura per l'infanzia...
Dal 1908 a oggi sono passati 104 anni, ma a quanto pare la logica del CORRIERE DELLA SERA non è cambiata granchè: ora che ha scelto di produrre di nuovo fumetti - forse nella speranza di bissare il successo dei suoi allegati dedicati ai fumetti americani della MARVEL - ha pensato bene di creare un fumetto per un pubblico preadolescenziale, peraltro sbandierando finalità educative, quasi come se avesse sentito il bisogno di giustificarsi per il fatto di produrre fumetti... Così come fece col CORRIERE DEI PICCOLI un secolo fa. Viene davvero da chiedersi se dalle parti del CORRIERE DELLA SERA pensano ancora che i fumetti siano qualcosa che dovrebbe rivolgersi prevalentemente al pubblico preadolescenziale... Forse hanno pubblicato gli allegati dedicati ai fumetti MARVEL senza prima leggerli? Quel che è certo è che in tutti i siti e i BLOG di fumetti si grida al miracolo e si spera che questa iniziativa rinnoverà il fumetto in Italia, ma ci riuscirà? Dopotutto i preadolescenti di oggi sono già abituati a leggere comics e manga che, oltre a non essere schiavi di pretese culturali e didattiche, non si fanno i mille problemi del CORRIERE DELLA SERA... Senza contare che, con ogni probabilità, i ragazzini di oggi seguono anche serial TV stranieri dove argomenti come l'omosessualità non sono un tabù, e hanno anche a disposizione internet e quant'altro... Forse sbaglio ad andare controcorrente, ma qualcosa mi dice che difficilmente MYTIKO spiccherà il volo... E, come sempre accade, invece di fare autocritica si comincerà a dire che la colpa è dei ragazzini che non si interessano ai fumetti, che non c'è mercato, ecc. Certo, come no. A titolo informativo faccio gentilmente presente che nei comics USA si trae ispirazione dalla mitologia classica in maniera sempre più adulta, a partire dalla nuova serie di Wonder Woman...
Ad esempio: con la recente  riscrittura delle sue origini questa icona LGBT risulta figlia di un incontro clandestino fra il dio Zeus e la regina delle amazzoni, e le stesse amazzoni vengono presentate in maniera molto più fedele alla descrizione mitologica. Infatti in questa nuova versione non sono più pacifiste come un tempo, e - come da tradizione - seducono periodicamente gli uomini che si avventurano presso il loro territorio per essere ingravidate da loro, quindi li uccidono e se hanno dei figli maschi li rendono loro schiavi...
Qualcuno potrebbe obbiettare che, a differenza di MYTIKO, Wonder Woman non è un fumetto per preadolescenti (anche se poi bisognerebbe lasciare la parola ai preadolescenti stessi, cosa che in Italia non si fa mai), ma è anche vero che tanti preadolescenti possono leggerlo e magari possono trovarlo interessante, anche perchè - paradossalmente - è più "mitologicamente verosimile" di un fumetto che adatta la mitologia ad uso e consumo di una nazione come l'Italia, che non ha nemmeno un programma di educazione sessuale nelle scuole dell'obbligo. Tra l'altro, leggendo una lunga intervista agli ideatori di MYTIKO (CLICCATE QUI), si ha la netta sensazione che abbiano una formazione fumettistica molto parziale e che non abbiano idea delle reali esigenze dei preadolescenti di oggi. Mi sto sbagliando su tutta la linea? Staremo a vedere... Quel che è certo è che epurare tutti i riferimenti all'omosessualità da un fumetto che si ispira alla cultura classica è un'evidente forzatura, visto che omosessualità e cultura classica sono associate da sempre, e ancora oggi ispirano artisti in tutto il mondo... Come ad esempio lo scultore giapponese Itetsu Ogura con la sua recente serie di opere in resina dedicate ai gladiatori...
Se vi interessano costano solo, si fa per dire, 550$ l'una... In ogni caso, per restare in tema di arte e di nazioni in cui l'omosessualità non è necessariamente un tabù, vado a segnalarvi che a Londra - in occasione degli imminenti giochi olimpici, stanno iniziando a partire anche le prime iniziative culturali LGBT. Ad esempio la ADONIS ART GALLERY, specializzata in arte omoerotica e nudo maschile dal 1995, ha lanciato un'iniziativa molto interessante: infatti invita tutti gli artisti del mondo a realizzare un'opera a tema olimpico e/o sportivo, a scansionarla e ad inviarla ad alta risoluzione. Le opere verranno messe insieme in una grande galleria virtuale, dando a tanti artisti una visibilità supplementare...
Un'idea carina, vero? Se siete interessati potete trovare tutte le informazioni CLICCANDO QUI. Nel frattempo, però, vi farà piacere sapere che l'arte omoerotica ha segnato altri due punti. Infatti  quest'anno i GAYBIES, i premi assegnati dal sito TLA VIDEO ai migliori prodotti culturali gay dell'ultimo anno, sono andati anche a due libri che celebravano l'opera di due artisti omoerotici di grande talento. Infatti nella sezione BEST PHOTO/ART BOOK ha trionfato Seasons of Love di Michael Breyette...
Mentre nella sezione BEST COMIC/COMIC ART BOOK ha vinto Just So Horny, dedicato ai lavori di Michael Kirwan...
Segno evidente che l'opera di valorizzazione e recupero dell'arte omoerotica operata dalla Gmuender negli ultimi anni sta contribuendo in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione dell'arte omoerotica... Anche perchè - è bene ricordarlo - i GAYBIES vengono assegnati in base ai voti del pubblico. Se vi interessa sapere chi ha vinto nelle altre categorie dei GAYBIES potete CLICCARE QUI... In questo modo potrete anche farvi un'idea di quanto è effervescente l'industria dell'intrattenimento gay negli USA, dove è possibile assegnare i GAYBIES anche a categorie come il miglior mistery gay e  la migliore biografia gay, per il miglior documentario gay e per il miglior thriller gay... D'altra parte se in una nazione la comunità gay investe tempo e denaro anche nella produzione culturale propriamente detta, e non solo in locali e divertimento, i risultati si vedono. Tant'è che negli USA ci sono anche diversi gay social club, come quello presieduto da Luciano Costa (foto sotto), brasiliano trapiantato negli USA, che ha deciso di creare un club per professionisti e imprenditori gay del sud della California che vogliono dedicarsi ad iniziative culturali e ricreative di un certo livello, di quelle che possono offrire anche occasioni per discutere di lavoro, per imparare qualcosa di nuovo e per conoscere gente senza dover passare necessariamente per le discoteche...
Al di là del fatto che un simile personaggio sarebbe un ottimo testimonial per qualsiasi tipo di iniziativa, leggendo del suo SOCIAL CLUB  e una sua recente intervista (CLICCATE QUI), non ho potuto fare a meno di prendere atto di quanto può essere diversa l'idea di divertimento gay prevalente in Italia dalla variegata realtà statunitense... Evidentemente anche negli USA ci sono discoteche, bar chiassosi e locali finalizzati al sesso come da noi, ma non sono l'unica alternativa possibile per chi vuole passare un fine settimana a tema gay... E forse è anche per questo che negli USA la comunità gay riesce ad essere più produttiva sotto tanti punti di vista. Davvero un altro pianeta rispetto all'Italia, insomma. D'altra parte gli USA sono in buona compagnia: a Parigi, ad esempio, la galleria d'arte REFLEXGALLERY sta esponendo le opere di vari personaggi di spicco della comunità LGBT francese, che verranno messi in vendita per raccogliere fondi da devolvere all'associazione SIDACTION, che ovviamente si occupa di lotta all'AIDS...
Pittori, fotografi, stilisti e persino porn performers (come il polivalente Francois Sagat, di cui vi mostro qui sotto il bel disegno che ha esposto in questa occasione), si sono offerti di contribuire a questa bella iniziativa di beneficenza. L'esposizione durerà fino al 18 maggio al numero 62 di Rue Jean-Jacques Rousseau, quindi se passate da quelle parti siete avvertiti...
Anche in questo caso viene da chiedersi perchè in Italia non siamo in grado di organizzare nulla del genere, o anche solo perchè dalle nostre parti non ci sia una quantità sufficente di personaggi LGBT disposta ad impegnarsi  per un'iniziativa di questo tipo... E la risposta, spietata, non è difficile da trovare: rispetto alla Francia e agli USA la quantità di omofobia interiorizzata presente nel nostro paese è infinitamente maggiore, e se a questa aggiungiamo l'omofobia istituzionalizzata e l'incapacità - tutta italiana - di fare "comunità" (e non solo dal punto di vista gay) non dovremmo stupirci se i risultati sono proprio quelli che abbiamo di fronte tutti i giorni... Tantopiù che, troppo spesso, le associazioni gay italiane non investono molto su cose come la formazione e l'emancipazione culturale della comunità LGBT... Anche perchè una comunità LGBT più preparata diventerebbe più esigente, anche nei confronti delle associazioni italiane e dei loro rappresentanti, e questo - alle suddette associazioni - può fare molta paura... Le cose possono cambiare? Probabilmente sì, ma di certo non possono cambiare da sole.
Alla prossima.

martedì 10 aprile 2012

LA RIFLESSIONE DI OGGI...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Dopo l'ultimo post, in cui sono stato un po' pessimista (ma d'altra parte parlando della situazione italiana non sono riuscito a trattenermi), ho pensato che dovevo correre ai ripari con un post dedicato ad un altro mondo possibile... Un mondo dove il presidente di una grande nazione - che non ha 40 anni per gamba - non ha problemi a farsi fotografare mentre si cimenta nel saluto vulcaniano assieme a Nichelle Nichols, l'indimenticabile tenente Ura della prima serie di Star Trek, sdoganando ulteriormente - e forse definitivamente - la cultura nerd...
Un mondo dove, sempre per stare in tema di nerd e di Star Trek, l'associazione GeekOut - che poi sarebbe un'associazione gay per la promozione dei fumetti e della nerd culture in generale - è riuscita a organizzare il suo evento mensile programmando per il 20 aprile una serata incentrata su George Takei, meglio noto in Star Trek come il Signor Sulu, che oltre ad essere un'icona della fantascienza è anche un'icona gay... Visto che ha fatto coming out, ha sposato il suo compagno e da anni non si fa problemi ad essere testimonial per i diritti gay...
Un mondo dove Andrew Garfield, che sarà il nuovo Spider-Man, viene ospitato nel talk show più gay friendly d'america, quello gestito dalla simpaticissima lesbica dichiarata Ellen DeGeneres, per raccontare le sue traversie con il costume epidermico che lo inguaina da capo a piedi, stando al gioco e rispondendo anche alle domande più imbarazzanti della conduttrice... E rivelando che sotto al costume non ha portato assolutamente nulla!

Non so perchè... Ma qualcosa mi dice che dopo questa dichiarazione il pubblico gay potenziale della pellicola sarà perlomeno raddoppiato... E guarderà con occhio del tutto diverso le foto di scena che stanno circolando da qualche tempo...
Un mondo del genere è davvero possibile? Un mondo dove, anche alla Emerald City ComiCon di Washington l'associazione PRISM COMICS, che promuove la cultura dei fumetti a tema gay, si è sentita in dovere di stampare una guida a parte per orientare il pubblico LGBT ai diversi eventi che lo coinvolgevano dentro e fuori la manifestazione (CLICCA QUI)?
Eh, già! Perchè, anche in questa occasione, ci sono stati incontri molto interessanti: come quello sui gay nei videgames e quello sul trattamento dei personaggi gay nel fumetto mainstream, mentre in occasione della fiera ben due locali gay della città hanno organizzato feste e meetup, anche per chi voleva presentarsi in cosplay... A parlarne qui sembra davvero fantascienza, vero? D'altra parte in questo mondo è anche possibile che venga prodotto un film decisamente camp ispirato a Biancaneve (nelle sale anche da noi), in cui il ruolo del principe viene affidato all'icona gay emergente Armie Hammer... Un giovane attore che, tra l'altro, ha dichiarato di essere stato felicissimo di intepretare il ruolo dell'amante gay di Leonardo Di Caprio nel suo ultimo film... E il tutto mentre è in arrivo un'altro film ispirato a Biancaneve, in cui la protagonista Kristen Stewart promette di avere inediti risvolti lesbo friendly, visto che si presenterà con un'armatura da fare invidia a Giovanna D'Arco... In questo mondo, così diverso dal nostro, una web comedy che si chiama THE VARIANTS, e che è incentrata su una fumetteria gay friendly gestita da personale gay, ha concluso le prime due stagioni e in vista della terza ha promosso una raccolta fondi... Riuscendo a raggiungere meno di due settimane ben 3000$ degli 8000$ che si propone di mettere insieme nei prossimi due mesi...
Ah! Dimenticavo! Se la web serie vi piace e volete sostenerla anche voi vi basta CLICCARE QUI.
In questo mondo è anche possibile che gli strip maschili non debbano soccombere ad un clima machista e omofobo, ma si possano trasformare in grandi musical di beneficenza, e che - come nel caso dei BROADWAY BARES di New York - inizino fin d'ora a vendere i biglietti per lo spettacolo che si terrà il 17 giugno, e che avrà come tema il mondo delle favole...
In questo mondo può anche succedere che gli omofobi e le associazioni conservatrici si scatenino su internet contro la casa di produzione Electronic Arts, rea di aver inserito personaggi, tematiche e opzioni omosessuali in videogames cult come MASS EFFECT III e STAR WARS: THE OLD REPUBLIC (ne ho parlato anche qui)... E per tutta risposta ricevano da Electronic Arts una risposta del tipo:

"Nessuno ci ha chiesto di includere personaggi lgbt nei giochi. Ci siamo confrontati in diversi forum online per discutere del bullismo e continueremo a lasciare nei nostri giochi la possibilità di avere una storia tra personaggi dello stesso sesso. Non tolleriamo l’odio nei nostri forum..."
Questo mondo può esistere? La risposta, per quanto possa sembrare invoerosimile per chi vive in Italia, è affermativa... Quindi le alternative alla nostra situazione esistono, e forse bisognerebbe iniziare a pensare che vivere in maniera rassegnata una situazione opprimente e soffocante non è il modo migliore per favorire un cambiamento positivo... E che forse per riuscire a cambiare le cose fuori bisogna prima di tutto cambiarle dentro...
Alla prossima.

sabato 7 aprile 2012

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Rieccoci all'appuntamento settimanale con i cantanti gay dichiarati che in Italia non arrivano, e che la scorsa settimana era saltato perchè ero alle prese con la mia prima esperienza come VJ... In cui ovviamente ho utilizzato solo cantanti gay dichiarati o giù di lì. In ogni caso oggi, per farmi perdonare, vi presento un cantante gay dichiarato che nel video che ho scelto oggi canta in coppia... Infatti oggi vi presento Maor Shefer (in arte Maor) e il rapper newyorkese T.r.i.g.g.a...
Maor Shefer (che è nato a Petach Tikva, in Israele, il 27 febbraio 1980) è israelo americano e risiede a New York da diverso tempo. Cantante, cantautore e produttore ha iniziato a farsi conoscere a livello gobale (anche se, ovviamente, non in Italia) da qualche anno e la comunità gay americana lo considera già un personaggio gay di riferimento, tant'è che viene invitato sempre più spesso ad aprire le manifestazioni gay di un certo rilievo. In un intervista ha ammesso che le sue muse ispiratrici sono state le icone musicali degli anni '80: come Madonna, Cindy Louper, i Duran Duran, Billy Joel e Michael Jackson... E il in effetti la sua musica mixa sonorità retrò a tutta una serie di influenze contemporanee... A 14 anni, quando è ancora in Israele, lancia il suo primo brano, e l'anno dopo è già a cercare fortuna a New York, con la speranza di creare musica in grado di toccare in profondità l'animo di chi l'ascolta e dice chiaro e tondo che il suo scopo non è fare soldi, ma arricchire interiormente chi gli dà una possibilità...
Probabilmente T.R.I.G.G.A deve avere colto lo spirito del persoonaggio, perchè alla fine dell'anno scorso ha accettato di cantare assieme a lui un brano abbastanza impegnato, che in effetti è in linea con il suo obbiettivo di usare il rap e l'hop-hop per veicolare messaggi positivi, tant'è che i due hanno portato il brano in tour anche al di fuori degli Stati Uniti... E dopo tutto questo giro di parole, vi lascio con il brano che T.R.I.G.G.A e Maor Shefer cantano insieme, in cui ci parlano di quanto può essere lunga la strada per arrivare a casa...

Carina, vero? Stavo pensando... Secondo voi quando capiterà che nella musica italiana si parlerà dei problemi veri delle persone gay, e magari dei giovani gay? 10 anni? 20? 30 magari??? Si accettano scommesse!
Boh...
Alla prossima!

mercoledì 4 aprile 2012

ITALIA NOSTRA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
É da un po' di tempo che non parlo di quello che succede in Italia, anche perchè - diciamolo - non è che in Italia succedano molte cose interessanti dal punto di vista della cultura gay pop... Tuttavia oggi penso di avere accumulato un numero sufficiente di notizie per dedicare un post all'argomento. Vi anticipo che non sarà un post intriso di ottimismo, ma credo che sia giusto che almeno un BLOG italiano faccia il punto della situazione sal punto di vista della cultura gay pop, per evidenziare che l'unica cosa normale - dalle nostre parti - sono le anomalie. Da che parte cominciare? Forse dalla notizia meno brutta, ovvero dal fatto che il settimanale VANITY FAIR, qualche settimana fa, aveva promosso un sondaggio e una raccolta di firme contro l'omofobia e per il riconoscimento delle coppie gay: 7000 firme in 7 giorni e il numero della settimana seguente dedicato all'argomento, con Raul Bova come testimonial in copertina, un mucchio di sottoscrizioni celebri e un accorato appello al ministro con delega alle pari opportunità Fornero... Che ha pure risposto dicendo che effettivamente il tema dei diritti gay andrebbe affrontato.
La risposta è stata abbastanza sciapetta, per la verità, ma il fatto che abbia risposto ad una petizione del genere è già qualcosa. Il punto, però, è un altro, e cioè che che con questo gesto Vanity Fair è diventata ufficialmente la rivista più gay friendly presente nelle edicole italiane. In questo non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che bisogna prendere atto che nel nostro paese i gay sono ridotti ad appoggiarsi ad una rivista come Vanity Fair, che fondamentalmente è una rivista che si occupa di moda e costume, visto che in Italia non esistono riviste dichiaratamente gay - men che meno riviste gay influenti - che arrivano in edicola. E questo dovrebbe farci riflettere tutti, visto che dimostra per l'ennesima volta che i gay italiani non hanno mezzi propri abbastanza forti per portare avanti un'iniziativa del genere. E questo è quanto. La cosa ironica è che, mentre Vanity Fair in Italia si dava da fare per imploarare un minimo di considerazione per la comunità omosessuale, in Spagna dedicava una bella copertina - con servizio interno - alla famiglia di Ricky Martin...
Evidentemente per la versione spagnola di Vanity Fair i gay sono solo una questione di costume (come è giusto che sia per un settimanale di costume), ed evidentemente dalle loro parti non è necessario che una rivista del genere si prenda l'impegno di portare avanti in prima persona le loro battaglie. Forse sbaglio ma, pur appoggiando l'iniziativa di Vanity Fair in Italia, la mia sensazione è che siamo davvero arrivati alla frutta. Anzi: probabilmente siamo anche arrivati al dessert. Dico questo perchè, a proposito di Spagna, la bella serie televisiva spagnola FISICA O CHIMICA in Italia ha iniziato a passare dei guai (probabilmente era solo questione di tempo)... Guardacaso in concomitanza con il maggior risalto dato alle tematiche gay...
Breve riassunto della situazione: FISICA O CHIMICA è un serial che ruota attorno ad un liceo spagnolo, frequentato - giustamente - anche da adolescenti gay che NON vivono in maniera monacale la loro condizione. Ovviamente il serial non presenta nulla di pornografico, non più di tanti altri serial simili (a parte, forse, qualche nudo posteriore), ma non censura nemmeno le situazioni gay. Fatto sta che è arrivata su RAI 4 con un buon successo nella fascia pomeridiana, ed era anche replicata in quella mattutina. Cosa è successo a questo punto? Evidentemente una rappresentazione serena dell'omosessualità adolescenziale ha dato fastidio a qualcuno e, secondo la versione ufficiosa, il giornalista di LIBERO Francesco Borgonovo ne ha parlato male (a livello di "pornografia") su richiesta di associazioni cattoliche come l'Aiart, che da sole non erano riuscite a far censurare la serie... A quel punto la direzione generale della RAI - dopo aver letto LIBERO - ha intimato al direttore di RAI 4, Carlo Freccero, di spostare la serie in seconda serata... Anche se il palinsesto di RAI 4 in seconda serata è completo fino al prossimo autunno! Come se tutto ciò non bastasse il solito giornalista di LIBERO ha registrato un'intervista telefonica a Carlo Freccero, comprensibilmente adirato fuori misura, e l'ha diffusa su YOUTUBE, probabilmente nel tentativo di farlo passare per un personaggio poco raccomandabile ed avere una giustificazione supplementare per il suo intervento contro FISICA O CHIMICA, in difesa della pubblica decenza... Se vi siete persi la chiamata potete sentirla qui...

Devo essere sincero: a me la reazione di Carlo Freccero non è sembrata propriamente educata, ma a modo suo l'ho trovata coraggiosa e - soprattutto - sinceramente gay friendly. Cosa che non si può dire di tanti interventi più diplomatici, che in realtà sono dalla parte degli omosessuali solo in apparenza. Fatto sta che la serie FISICA O CHIMICA al momento è sparita dal palinsesto di RAI 4 e la cosa davvero sconvolgente è che nessuno si è opposto. Nessuna associazione gay è intervenuta, nessun quotidiano e nemmeno Vanity Fair... Silenzio totale su quello che, di fatto, è stato un vero e proprio atto di prevaricazione omofobica, mentre a mezzogiorno i rapporti semi incestuosi di BEAUTIFUL continuano ad essere presentati senza problemi, per non parlare di tutto il resto che viene fatto passare in tutte le fascie orarie... Con dei risvolti tutt'altro che educativi per i giovanissimi...
D'altra parte quello che conta è il modello eterosessuale, giusto? In attesa che nuovi capitoli si aggiungano a questa fosca vicenda credo che la mentalità eterocentrica del nostro paese avrà presto una nuova occasione per dare bella prova di sè... Infatti dopo il buon successo dei suoi allegati a fumetti, dedicati ai supereroi, il Corriere della Sera ha deciso di produrre una serie di fumetti nuovi e - in un impeto di originalità - ha pensato bene di prendere spunto dai miti greci e romani...
Premesso che non ho ancora letto questi fumetti (l'iniziativa partirà il 13 aprile) non posso fare a meno di pensare che, dalle parti del Corriere della Sera, ci sono delle persone molto giovani, sveglie e aggiornate (ovviamente sono ironico), che avranno pensato che era molto originale dare spazio ai primi "supereroi" della storia... Ovvero agli dei e agli eroi greco romani, anche perchè il cinema di Hollywood li sta riscoprendo con alterne fortune. Premesso che i disegni mi sembrano buoni, credo di poter dire che, se pensano che - dopo anni in cui hanno riproposto il meglio dei fumetti Marvel - potranno avere successo riproponendo i miti classici tali e quali, stanno per prendere una grossa cantonata...
Una cantonata che potrebbe diventare davvero enorme se pensano di adattare i miti greci e romani per un pubblico di tutte le età. Di fumetti didattici ispirati alla mitologia ce ne sono stati a bizzeffe anche in Italia e li ha fatti persino IL GIORNALINO (noto settimanale cattolico, il che è tutto dire), e dei bei disegni non possono salvarli dalla banalità di una sceneggiatura che - probabilmente - censurerà tutti gli elementi di sesso e violenza... E, a proposito di sesso, ho la netta sensazione in questa serie di allegati non si parlerà degli amori omosessuali degli dei e degli eroi greco romani. Non vorrei sbagliarmi, ma il primo numero mi sembra dedicato ad Achille (foto sotto), quindi sapremo da subito se i miei timori sono fondati oppure no...
C'è poi un altro elemento che quei geni del Corriere della Sera non hanno calcolato, e cioè il fatto che i miti classici, pur rappresentando un grande patrimonio culturale, se verranno presentati nella versione ufficiale e "tradizionale" non conterranno alcun elemento di novità e difficilmente potranno incuriosire chi è abituato a fumetti che - effettivamente - possono stupire e meravigliare con trovate inaspettate e situazioni sempre nuove. A pensarci bene, in effetti, se è vero che gli eroi classici sono stati i primi super eroi è anche vero che i super eroi sono stati l'evoluzione degli eroi classici, e sperare di avere successo tornando indietro - invece che andando avanti - dà esattamente la misura di quanto può essere ripiegata su sè stessa la cultura italiana...
In effetti persino Hollywood ha capito che i miti greci e romani, pur rappresentando un mondo interessante da esplorare, non possono più essere presentati per quello che sono, e vanno adattati e aggiornati considerando le aspettative e i gusti del pubblico. Lo hanno capito dai tempi del serial TV dedicato ad Hercules, che con l'eroe originale aveva davvero poco a che fare...
E lo hanno capito anche con la sua serie derivata: quella Xena che, guardacaso, aveva una gran quantità di sottointesi omosessuali... Tant'è che divenne una vera e propria icona lesbica...
Se poi si guardasse alle ultime produzioni che hanno un'ambientazione classica e non necessariamente mitologica, come SPARTACUS, si può vedere come le parentesi omosessuali sono diventate addirittura esplicite...
E nonostante tutto questo sono pronto a scommettere che nella serie di fumetti allegati al Corriere della Sera ci sarà spazio per tanti personaggi prestanti e muscolosi, mortali o divini, che per magia diventeranno totalmente etero, se non addirittura asessuati, anche se nei miti classici erano perlomeno bisessuali e in qualche caso anche pederasti, come era consentito dalla cultura del tempo...Che altro aggiungere? Beh... Sicuramente anche in questo caso nessuna associazione gay si permetterà di far notare questo ennesimo atto di omofobia mascherata, che però contribuirà a consolidare quel bel vento di modernità che ormai soffia costantemente in tutte le nostre produzioni mainstream... E anche in questo caso sono leggermente ironico... Ovviamente spero di sbagliarmi su tutta la linea, e in quel caso non mancherò di farvelo presente...
In ogni caso, passando dai fumetti che devono ancora uscire a quelli che sono appena usciti, devo segnalarvi il primo fumetto popolare italiano che quest'anno affronta - molto di sfuggita - il tema dell'omosessualità. Si tratta del numero 18 della nuova serie di John Doe...
Per chi non segue questa serie mi limito a dire che negli ultimi numeri il personaggio è stato coinvolto in una serie di vicissitudini metafisiche, sconfiggendo la morte, diventando un dio e finendo vittima delle Alte Sfere (presentati come coloro che decidono cosa deve accadergli, in poche parole un alter ego degli sceneggiatori), che di numero in numero lo spediscono in un'ambientazione diversa per fargli esplorare il senso della vita e delle cose. Nel numero in questione John Doe finisce nel "pornomondo", quello delle fantasie pornografiche, per indagare il senso del sesso e dell'amore. Le conclusioni filosofiche a cui giunge non sono malvagie, ma gli sceneggiatori - evidentemente - non hanno ritenuto che in questo "pornomondo" ci dovesse essere spazio per il porno gay... Infatti ci sono allusioni - molto vaghe per la verità - in due sole vignette... Nella prima un gruppo di ragazzi invita John Doe a farsi un giro, e ovviamente lui rifiuta...
Nella seconda John Doe pensa che sarebbe tutto bello se l'amore fosse tutto ciò di cui la gente avesse bisogno, e immagina una scena da gay pride...
Certo, sapendo come vanno le cose nei fumetti italiani, sarebbe potuta andare peggio... Tuttavia due vignette "gay", su una storia di 94 pagine ambientata nel mondo delle fantasie pornografiche e costellata di donnine disponibili, rappresentano un ottimo esempio di come i temi gay in Italia riescono a NON trovare spazio anche in contesti che potrebbero essere un po' più favorevoli della media. Certo uno sceneggiatore può scrivere quello che vuole e non deve rispondere a nessuno delle sue scelte, tuttavia sfogliando questo fumetto si ha la netta percezione di come il sesso gay e l'omoerotismo rappresentano ancora un tabù, o perlomeno una cosa che si può solo tenere ai margini... Nonostante il porno gay su internet, pare, rappresenti quasi il 50% di tutto quello che viene prodotto e scaricato. Ognuno può trarre le sue conclusioni, ma forse bisognerebbe chiedersi se poi queste scelte sono davvero quelle che il pubblico premia. E d'altra parte fino a che punto il fumetto popolare italiano può ancora considerarsi "popolare"? Me lo chiedo perchè sono stati appena resi pubblici i dati di vendita dei due più grandi editori di fumetti italiani, la Disney e la Bonelli, e tutto considerato non sono granchè incoraggianti. Le vendite di Topolino, nel 2011, sono calate del 12,9% (nel 2004 vendeva 219.974 copie ogni settimana, e l'anno scorso ne ha vendute mediamente 85.743), mentre le vendite degli albi Bonelli, l'anno scorso, sono calate del 6% (e questo avviene praticamente ogni anno). Certo la Bonelli nel 2011 ha fatturato 34.000.000 di euro e alla Disney non piangono miseria, ma se io fossi un grosso editore comincerei a farmi delle serie domande, prima che sia troppo tardi...
Comunque in Italia è ormai evidente che i grandi editori hanno perso la loro capacità di centrare i reali bisogni del pubblico, diventando sempre meno popolari e sempre più autoreferenziali. Mancanza di coraggio? Scarso spirito critico? Incapacità di guardarsi attorno? Mistero... Quel che è certo è che la mancanza di tematiche gay - o la loro inadeguata rappresentazione - sembra solo la punta dell'iceberg che affonda in un contesto culturale ben più contorto, arretrato e problematico.
Alla prossima.