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martedì 11 ottobre 2011

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Per chi non lo sapesse oggi ricorre il COMING OUT DAY, la giornata internazionale del coming out promossa fin dal 1988. Ovviamente questa ricorrenza in Italia non ha mai attecchito (chissà mai perchè...), ma mi stimola a proporvi un post di quelli succulenti e interessanti. Per prima cosa vorrei cogliere l'occasione per annunciare ufficialmente che Lucca Comics & Games, dove ovviamente non potrò mancare, rischia davvero di diventare una mostra fuori dal tempo... Se non altro per quel che riguarda le tematiche LGBT. Dico questo perchè ho appena scoperto che alla New York ComiCon gli eventi di interesse LGBT saranno talmente tanti che è stato necessario pubblicare una piccola guida di 8 pagine per dare modo agli interessati di non lasciarseli sfuggire! Con la supereroina marvel Dazzler in copertina, che fa le scarpe a Lady Gaga (ma sapete che non avevo mai notato quanto si assomigliassero?)...
Qui sono elencati gli incontri a tema LGBT, gli orari in cui saranno presenti artisti LGBT o gay friendly (e gli stand in cui si troveranno), i party gay che si terranno in occasione della fiera e via dicendo... Siccome non voglio scadere nel sadico lascio agli interessati la possibilità di scaricare questa agile guida in formato pdf CLICCANDO QUI. So che adesso starete pensando che sto per partire con il solito discorso su come il mondo del fumetto americano è molto più progredito di quello italiano in fatto di temi LGBT, ma invece parlerò d'altro... Perchè in effetti il fumetto americano dimostra di essere emancipato sotto molti punti di vista, e bisogna prenderne atto. Per esempio: forse qualcuno conosce già la supereroina DC Comics di nome Huntress...
La prima incarnazione del personaggio venne proposta nel 1977, come Helena Wayne: figlia di Batman e Catwoman (che nella realtà parallela nota come Terra-2, dove vivevano le versioni dei supereroi DC Comics comparse negli anni '30, si erano sposati). Dopo il ciclone cosmico noto come Crisis, la Huntress venne riproposta con un passato del tutto diverso: ora si trattava di Helena Bertinelli, una ragazza italo americana che ha deciso di combattere il crimine per riscattare il nome della sua famiglia mafiosa, brutalmente massacrata. Questo personaggio minore della bat famiglia, pur non diventando mai famossissimo, ha avuto una carriera di tutto rispetto, tant'è che è diventata membro fisso della squadra di supereroine Birds of Prey, che ha ispirato anche uno sfortunato serial TV.
Sia come sia ne parlo qui perchè nell'ultima, ennesima, rigenerazione dell'universo DC Comics, c'è posto anche per una serie dedicata alla Huntress, che però avrà un passato molto simile a quello della sua più recente incarnazione. Infatti nel primo numero della serie la bella Helena Bertinelli si recherà nella ridente Napoli... Come potete intuire dallo sfondo dell'immagine che compare sulla copertina dell'albo...
Ne parlo qui perchè, dietro ad un'apparente banalità, questo viaggio si rivela ricco di perle... Intanto la Huntress arriva a Napoli perchè è da qui che parte un traffico illegale di armi che arrivano a Gotham City... Prima perla (ovviamente cliccando sulle immagini potete ingrandirle). Strada facendo, però, scopre anche che nella zona avviene una tratta di minorenni marocchine (forse, per qualche strano ed incomprensibile motivo che propriomaproprioproprio non si capisce, gli americani iniziano a pensare che in Italia vadano di moda)... E questa è la seconda perla. Le perle migliori, però, arrivano dopo. Infatti, mentre arriva in albergo a Napoli, Helena Bertinelli dice: “Naples stinks… Berlusconi swore he’d settle the garbage strike… but like all men he gets distracted” (Napoli puzza…. Berlusconi giurò che avrebbe tolto l’immondizia… Ma come tutti gli uomini si lascia prendere dalle distrazioni...) facendo vedere nelle vignette che tutti gli uomini la ammirano (per non dire altro)... Terza perla.
La perla finale, però, arriva mentre la supereroina in borghese parla col caporedattore di un quotidiano locale e questo le dice: “I am sick of reporting this disgusting story to a nation that does not get angry” (Sono stufo di scrivere di questi fatti disgustosi a una nazione che non s’indigna)... Poi lui le chiede se lei può fare qualcosa e lei risponde infilzando il quotidiano alla parete con il suo pugnale e pronunciando un sibillino "If I can..." (Se posso...).
Ora: in tutto ciò non c'è niente di gay o lesbico, ma penso che ci sia tutto quello che rende un fumetto emancipato e libero. Esattamente quello che manca al fumetto popolare italiano, che mai e poi mai potrebbe arrivare a tanto. Ovviamente poi c'è tutto il discorso sulla percezione che hanno dell'Italia (e degli italiani) all'estero, ma quello è secondario di fronte alla disarmante critica sociale di una storia che, per gli standard dei fumetti americani, è assolutamente nella norma... Ora bisognerà vedere cosa succederà se e quando il fumetto verrà tradotto in italiano, e se l'editore si vorrà tutelare adattando i testi per prevenire eventuali ritorsioni o strumentalizzazioni... Quel che è certo è che, finchè i fumetti popolari italiani non si sentiranno liberi di esprimersi su certi argomenti come è avvenuto su Huntress #1, anche gli argomenti LGBT contineranno ad essere considerati un mezzo tabù... E magari tanti autori che vorrebbero trattarli non saranno messi in condizione di farlo. A questo proposito volevo condividere con voi una scoperta curiosa che ho fatto navigando qua e là... Su questo BLOG avevo già segnalato la nuova moda dei porno (etero) che si ispirano al mondo dei supereroi, quello che forse non sapete è che ultimamente sta iniziando a coinvolgere anche i supereroi MARVEL...
La cosa impressionante è che, col tempo, queste produzioni si stanno rivelando qualcosa di più che delle semplici versioni XXX dei film che arrivano al cinema, nel senso che inseriscono personaggi e situazioni dei fumetti originali che nei film ufficiali non hanno mai trovato posto, e arrivano a presentare dei costumi che in alcuni casi (come quello della versione porno di Captain America) sono addirittura più convincenti di quelli dei film di Hollywood (fatte salve le modifiche dovute alla legge sul copyright e sui marchi depositati). Inoltre ci sono già stati i primi cross over narrativi (nel film di Iron Man XXX compare Hulk XXX) e i buoni incassi di questi prodotti stanno facendo aumentare gli investimenti in fatto di scenografie ed effetti speciali... E non solo. Ad esempio: è appena uscita anche la versione XXX di Spider-Man, di cui qui potete vedere il trailer...

Anche in questo caso vale tutto quello che ho detto prima, ma questa produzione riesce ad andare persino oltre... Infatti ha deciso di allegare al DVD un vero e proprio fumetto dedicato a Spider-Man XXX, con il prequel della vicenda...
Già questo dovrebbe fare riflettere su quanto il fumetto faccia parte della cultura pop americana, su quanto sia considerato il pubblico degli appassionati di fumetti e su come - evidentemente - il filone delle porno parodie dei supereroi si stia espandendo in direzioni inaspettate... Grazie anche al fatto che la legge USA garantisce il diritto alla parodia... Tuttavia la cosa che mi ha stupito più di tutte è che, per realizzare questo albo speciale, è stato chiamato un disegnatore italiano... E badate bene che non parlo di un disegnatore improvvisato, ma di un professionista che ha lavorato regolarmente alla Bonelli e che è ben noto per i suoi lavori su Nathan Never... Infatti stiamo parlando di Matteo Resinanti (foto sotto), che da qualche anno è conosciuto nell'ambiente dei pornoamatori come Matt*Core (gestisce un sito hard di successo e ha iniziato a fare il regista di video hard a sua volta).
Commenti? Personalmente devo ammettere che tutto questo mi ha fatto pensare a tante cose. La prima, primissima, cosa è che della carriera parallela di Matteo Resinanti i siti e le riviste di fumetto si guardano bene di parlare, quasi come se fosse imbarazzante che un onesto fumettista possa anche essere un onesto appassionato di pornografia (per quanto etero). La seconda è che le grandi produzioni americane gli hanno dato la possibilità di disegnare una porno parodia, mentre in Italia il mondo dell'hard (ma anche quello del fumetto) è lontano anni luce anche solo dall'idea di simili iniziative promozionali (o anche solo dall'idea di produrre delle parodie di fumetti perlomeno accettabili). E qui bisognerebbe aprire una lunga parentesi su cosa è e cosa non è il porno in Italia oggi, ma non è questa la sede, tantopiù che il porno gay in Italia è praticamente morto. Detto ciò mi permetto di farvi notare che Matteo Resinanti aveva da tempo dimostrato il suo apprezzamento per l'erotismo e le parodie erotiche, anche per quelle dei personaggi Bonelli che disegnava per lavoro... Soprattutto quando le suddette parodie erano a sfondo lesbico (visto che ai maschi etero certe cose attizzano sempre molto)...
Pensando a questa cosa non ho davvero potuto fare a meno di riflettere sul fatto che, a quanto mi risulta, i disegnatori omosessuali che lavorano alla Bonelli (e badate bene che ce ne sono stati diversi, di ambo i sessi), non hanno mai fatto niente di simile... E qui bisognerebbe chiedersi perchè. Certo non tutti hanno una propensione innata per l'erotismo e la pornografia, ma l'idea che - anche in anni recenti - nessuno abbia snocciolato un'illustrazione anche solo vagamente omoerotica (o che, se l'ha fatta, non abbia mai voluto condividerla) mi lascia alquanto perplesso... Perchè vuol dire davvero che si tratta di persone che hanno paura di avere ripercussioni di vario tipo, o magari anche solo di essere identificati come omosessuali dal loro pubblico e dai loro datori di lavoro. E questo ci riporta al COMING OUT DAY di cui parlavo all'inizio del post... Come è possibile che un disegnatore di fumetti etero possa fare "coming out" in quanto pornofilo e iniziare una carriera parallela, mentre un disegnatore di fumetti gay non possa nemmeno sentirsi libero di esporsi in quanto gay? I suoi timori sono fondati o si tratta solo di omofobia interiorizzata?
Non ho risposte, ma in tutto ciò c'è qualcosa che mi urta...

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