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sabato 30 luglio 2011

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Anche questo sabato proseguo lo speciale estivo in cui vi aggiorno sulle carriere musicali dei cantanti gay dichiarati di cui vi ho già parlato in questa rubrica e oggi è il turno di uno di quelli che hanno ottenuto i maggiori consensi, anche per le sue doti estetiche non comuni, che non si fa problemi a condividere con generosità. Infatti mi riferisco a Joel Evans, che da poco è tornato a farsi chiamare Sir Jet e che ha da poco snocciolato una canzone con un video in cui lui compare in veste di un finto etero che si dà molto da fare, ma che in realtà sta reprimendo i suoi desideri omosessuali, dandosi tanto da fare proprio per nascondere quello che vuole veramente. Se siete curiosi di vedere il video lo trovate qui di seguito.

Non so voi, ma personalmente non mi spiacerebbe avere un vicino di casa così...
Alla prossima.

giovedì 28 luglio 2011

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi non potevo fare a meno di iniziare questo post segnalandovi qualcosa che, con una buona dose di involontaria ironia, mette in luce ancora una volta le differenze che ci possono essere fra l'Italia e gli USA. Dovete sapere che agli attori porno gay americani (o gay porn performer, come si dice oggi), si aprono le porte di diverse attività collaterali. Una di queste è la carriera di modelli per le copertine dei romanzi omoerotici, che in america rappresentano una nicchia di mercato molto fiorente fin dagli anni '60. Ultimamente, ad esempio, è molto attiva una scrittrice che si chiama J.P. Barnaby e sulla copertina del suo ultimo romanzo compare il gay porn performer Trent Diesel.
Ne parlo qui perchè il suo prossimo romanzo, che sulla copertina mette in evidenza il porn performer Parker Perry (e che uscirà in agosto) ha un titolo molto evocativo: PAPI.
Non so cosa ne pensate voi, ma penso che ci sia una certa ironia nel fatto che negli USA, dove i diritti gay procedono abbastanza speditamente, la parola PAPI verrà presto associata ad un romanzo omoerotico... Mentre in Italia, dove i gay rimangono dei nulla giuridici, la parola PAPI - da un po' di tempo a questa parte - richiama alla mente concetti del tutto diversi (e non mi riferisco alle cariche religiose). Paese che vai, PAPI che trovi, come fa notare anche la recente copertina di un noto settimanale tedesco (vi prego di notare Ruby e Noemi in versione sirena, mentre l'Italia viene staccata dall'Europa e va alla deriva)... Al di là di questo, però, vale anche la pena di segnalare che J.P. Barnaby, per i suoi libri, si documenta proprio visionando video porno gay di qualità, tant'è che ha ammesso molto candidamente di essersi iscritta a non meno di dodici siti gay hard a pagamento negli ultimi due anni e di avere una certa predilezione per Brent Corrigan (se non sapete chi è lo vedete qui sotto)...
Che dire? Per l'Italia una situazione del genere, in cui il porno gay ispira delle scrittrici che campano con i loro romanzi omoerotici, è ancora abbastanza inverosimile. Tuttavia il caso di J.P. Barnaby dimostra che questo è possibile, e dovrebbe essere un motivo in più per avere fiducia nel futuro, anche se in effetti in Italia si parte abbastanza svantaggiati, e non solo dal punto di vista letterario. Ad esempio: il 20 luglio è morto Lucian Freud, un famosissimo pittore inglese specializzato in ritratti di nudo decisamente sensuali.
Attenzione però: non si trattava di un pittore gay, ma di un pittore eterissimo (aveva avuto diverse mogli, e circolava la leggenda che avesse avuto una quarantina di figli illegittimi sparsi per il mondo), che però non rimaneva immune al fascino del corpo maschile. Anzi: più volte aveva sostenuto che l'omosessualità e l'omoerotismo erano due elementi da difendere strenuamente per favorire lo sviluppo di una scena culturale vivace e dinamica.
Probabilmente tanta apertura era dovuta anche al fatto che, dopo essersi trasferito a Londra per sfuggire dai nazisti, ancora diciassettenne aveva iniziato a frequentare i salotti intellettuali di alcuni omosessuali di spicco, come Stephen Spender e Cyril Connoly. Sia come sia, nel tempo, aveva incentrato la sua arte sul rapporto che c'era fra pittore e modello, nel senso che per realizzare i suoi ritratti voleva conoscere chi posava per lui, per cercare di coglierne anche il carattere, la storia e le emozioni.
Pare che in questo fosse davvero puntiglioso, tant'è che per realizzare uno dei suoi quadri ci impiegò addirittura 17 mesi (e ben 2400 ore di posa)! Sia come sia mi sembrava doveroso ricordarlo, anche perchè dimostra che, oltre all'arte gay, può esistere un'arte gay friendly che può dare il suo contributo al progresso dei costumi e della società. Inoltre sapere che si sono degli artisti etero che riconosco la sensualità del corpo maschile, invece di negarla e reprimerla per assecondare la società o la loro omofobia, è comunque un pensiero confortante e gratificante, non trovate? Certo poi è triste pensare che in Italia non ci siano artisti contemporanei come Lucian Freud, ma d'altra parte può anche essere che ci siano e non vengano valorizzati, visto che il tabù del nudo maschile in Italia è particolarmente sentito...
Probabilmente non è un caso se dalle nostre parti gli artisti che dipingono nudo maschile vengono regolarmente snobbati, e probabilmente non è un caso il fatto da noi che la vita, le opere e la morte di Lucian Freud siano passate praticamente sotto silenzio. Anche nel mondo gay. Certo da noi c'è anche un altro "problema" che gli altri paesi non hanno: il fatto che l'Italia abbia un passato artistico glorioso finisce inevitabilmente per dirigere il suo sguardo verso i tempi che furono. E questo si nota in particolar modo quando si prendono in considerazione gli artisti gay. Ad esempio: l'editore Skira ha appena pubblicato un libricino, dal titolo LE CALZE ROSA DI SALAI, che racconta in maniera leggermente romanzata - e attraverso le testimonianze del tempo - la vita di Gian Giacomo Caprotti da Oreno, meglio noto come Salai. Per chi non lo sapesse si trattava del giovane apprendista e amante di Leonardo Da Vinci: analizzando il rapporto che lo legava al suo maestro oggi lo potremmo definire tranquillamente un "mantenuto". E, se gli amanti di Leonardo non vi bastano, da poco è in commercio anche un saggio che parla del nudo nel '500 italiano, dove si mettono in luce i rapporti fra Michelangelo e il mondo omosessuale dell'epoca.
Sicuramente è già tanto che in Italia inizino a circolare dei volumi che dicono le cose come stanno senza censure, ma è curioso notare che nelle nostre librerie sono totalmente assenti i volumi che parlano del nudo maschile contemporaneo, anche senza inquadrarlo necessariamente nel contesto dell'arte gay. Il tutto mentre in inglese la saggistica sull'argomento non manca, e non mancano nemmeno i libri che affrontano il tema dell'arte e degli artisti gay dalla preistoria ad oggi. Come ad esempio il recente volume che vedete qui sotto (e che io, ovviamente, mi sono fatto subito arrivare).
Evidentemente l'approccio alla questione è decisamente diverso, e sicuramente all'estero è più dinamico e moderno rispetto a quello italiano. Se siete in vena di arricchire la vostra biblioteca, e di sostenere questo BLOG, potete acquistare questi volumi utilizzando i link sottostanti.

Certo è che questa tendenza della cultura italiana a proiettarsi verso il passato alla fine fa passare il messaggio che l'Italia - dal punto di vista artistico - sia fondamentalmente un grande museo e che preferisce crogiolarsi nelle glorie passate piuttosto che puntare verso il futuro... E in effetti, sotto molti punti di vista, è davvero così. Il problema è che, se è vero che l'arte è l'espressione di una cultura, è anche vero che la cultura di una nazione è influenzata dall'arte, e dove l'arte rimane ferma la cultura la segue. E lo sapevano bene i grandi artisti del passato, che pur dovendo vivere lavorando su commissione, con le loro opere hanno saputo rivoluzionare la loro società e le epoche a venire. E infatti se li chiamano "geni" un motivo c'è. Vi faccio un esempio banale: nella piazza principale di Bologna si trova la fontana di Nettuno scolpita dal Gianbologna.
Ora: al di là del valore artistico è indubbio che una scultura di questo tipo lancia un forte messaggio di sensualità maschile e piacere omoerotico. Non a caso Gianbologna si era sempre dichiarato un grande ammiratore proprio di Michelangelo, e come Michelangelo aveva realizzato parecchie sculture di maschioni in pose provocanti anche per gli standard di oggi, come quella che vedete qui sotto.
Quando si realizzano opere di questo tipo, e le si mette in piazza, è ovvio che finiscono per influenzare le prospettive di chi ci passa accanto, e per attirare le persone che in certe opere si identificano. Infatti, nel tempo, Bologna è diventata una città con una grande comunità gay. Sarà un caso? E sarà un caso che lo stesso sia avvenuto a Firenze, altra città nota per i suoi nudi maschili? E sarà un caso se le città italiane senza nudi maschili famosi (anche a livello di eredità greca e romana) non sono mai diventate molto "gay"? Ci sono stati degli studi, ovviamente inediti in Italia, che hanno dimostrato che in Europa le città che storicamente hanno attirato più omosessuali - dal Rinascimento in poi - sono state quelle che mettevano in piazza statue come queste, o in cui i potenti commissionavano soggetti dai risvolti omosessuali, come i vari "rapimenti di Ganimede" (che raffiguravano il dio Zeus che si trasformava in aquila per rapire un pastorello di cui si era innamorato).
Il messaggio era chiaro: se venivano commissionate ed esibite queste opere veniva accettato anche chi le apprezzava, e comunque si poteva star certi che in quelle città quelli che le apprezzavano non erano pochi. In poche parole fra arte e cultura si crea da sempre un circolo di idee che influisce sulla società e che dalla società viene influenzato. Quando questo circolo si interrompe si bloccano l'arte, la società e la cultura. E se nel Rinascimento i nudi maschili in bella mostra lanciavano un messaggio di relativa tolleranza nei confronti degli omosessuali, il tabù del nudo maschile nell'Italia di oggi, persino nel mondo dell'arte, cosa può significare?
Secondo me varrebbe la pena di rifletterci seriamente.
Alla prossima.

martedì 26 luglio 2011

LA RIFLESSIONE DI OGGI

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Di solito non parlo di politica perchè penso che c'è già abbastanza gente che lo fa, però non si vive a compartimenti stagni e ci sono certe notizie che influiscono anche su ambiti che con la politica non hanno niente a che fare. Ad esempio: c'era una volta un proposta, molto modesta, di legge contro l'omofobia. Qualcuno però ha detto che era incostituzionale, perchè rendeva gli omosessuali dei privilegiati rispetto a chi li discriminava. Questa obiezione è stata messa ai voti ed è appena passata: per i politici italiani, quindi, una legge contro l'omofobia è incostituzionale e perciò non si può fare...In parole povere hanno istituzionalizzato l'omofobia, ammettendo che da noi i diritti degli omofobi sono più importanti di quelli degli omosessuali. Non commenterò questa cosa, che si commenta da sola, ma è evidente che - in una nazione dove si arriva a tanto - il valore simbolico di una produzione culturale a tema gay è dieci volte superiore a quello che avrebbe in un'altra nazione occidentale, anche perchè deve farsi strada in condizioni dieci volte più difficoltose. Forse sbaglierò, ma sono portato a pensare che con queste premesse anche i fumetti a tema gay, in Italia, hanno un nonsochè di eroico. Soprattutto se si condiderà che, per via del clima di cui sopra, la comunità gay italiana ha una grande penuria di riferimenti culturali che vadano al di là dei soliti luoghi comuni che circolano nello stesso mondo gay, che in Italia rimane fondamentalmente quello dei locali... Non che ci sia nulla di male, ma va da sè che senza stimoli culturali la comunità gay di una nazione non riuscirà mai a prendere coscienza della reale condizione in cui si trova, si evolverà a ritmi biblici e continuerà ad accettare a testa bassa una situazione come quella in cui versa l'Italia di oggi. Detto questo, anche a titolo educativo, passo a segnalarvi quel che succede altrove. Come saprete si è appena conclusa la San Diego ComiCon, una delle più grandi fiere del fumetto del mondo. Tanto per cominciare segnalo che il fumettista gay Eric Shanower (che vedete nella foto sotto allo stand della sua casa editrice) ha vinto il suo ennesimo premio.
Questa volta, però, si è guadagnato l'Eisner Award per la sceneggiatura del miglior adattamento a fumetti. Merito del suo lavoro per la saga a fumetti dedicata alla serie di libri del mago di Oz, attualmente pubblicata dalla MARVEL (tanto per cambiare), che si è segnalata in particolare per l'adattamento de IL MAGNIFICO MONDO DI OZ, il secondo volume della saga.
La cosa acquista particolare importanza per il mondo gay per almeno due motivi, oltre al fatto che Eric Shanower è gay dichiarato. Infatti la saga del Mago di OZ è un cult per ogni gay americano che si rispetti, e questo volume in particolare è incentrato sulle vicende del giovane Tip, un ragazzino che si scoprirà essere in realtà Ozma di Oz, leggittima erede al trono del regno incantato (nonchè prima principessina transessuale del mondo delle fiabe). Tuttavia le notizie gay friendly dalla fiera non si fermano qui. Durante la conferenza sui gay nel fumetto il simpatico Dan Parent (che vedete nella foto sotto), ha confermato che a breve partirà la serie regolare dedicata a Kevin Keller (il primo teenager gay dichiarato della Archie Comics) e non solo... Infatti ha deciso che gli dedicherà delle storie ambientate nel futuro (come già accade ad altri personaggi della Archie Comics), in cui sarà regolarmente sposato!
Quando si dice battere il ferro finch'è caldo. E come se tutto ciò non bastasse Dan Parent ha anche dato il suo contributo per l'asta di disegni originali con cui la Prism Comics raccoglie fondi in occasione della San Diego ComiCon. Infatti ha messo a disposizione un disegno originale di Kevin Keller.
Ed era in buona compagnia, visto che fra i disegnatori che hanno messo a disposizione i loro lavori c'erano anche il fumettista JH Williams III e il guru dell'illustrazione supereroistica Alex Ross, che hanno realizzato dei bellissimi disegni di Batwoman.
Dopotutto l'unione fa la forza, vero? E a quanto pare negli USA questa filosofia di vita è abbastanza diffusa. Così come una buona dose di clima gay friendly nelle fiere del fumetto. Intendiamoci: anche le fiere del fumetto italiane sono dei luoghi più gay friendly della media, ma ufficialmente hanno ancora una certa tendenza a non esplicitare troppo la cosa. Anche perchè, effettivamente, dalle nostre parti non ci sono personaggi di spicco che contribuiscono a sdoganare il concetto di omosessualità nelle fiere del fumetto. Personaggi come l'attore gay dichiarato John Barrowman, ad esempio, che quest'anno - in occasione dell'ennesima conferenza sul serial Torchwood - ha scoperto che un suo fan compiva gli anni... E ha pensato di fargli gli auguri in maniera molto speciale. Come? Date un'occhiata al video qui sotto...

Simpatico, vero? Prego notare la reazione divertita e complice del pubblico (nonchè la battuta dell'attore sulla speranza di non avere contratto l'herpes). Evidentemente qualcosa del genere dalle nostre parti è ancora un'ipotesi abbastanza remota.. Tuttavia sono sempre del parere che anche da noi ci siano delle spinte verso un rinnovamento generale dei costumi, e - anche se si tratta di spinte ancora molto deboli rispetto alle spinte contrarie - si tratta di spinte sempre più decise. Cosa accadrà in futuro non ci è dato saperlo, ma proprio per questo non darei per scontato che le cose siano destinate a rimanere sempre uguali. L'importante è tirare fuori gli argomenti su cui riflettere e schiarirsi le idee. Ad esempio: guardando le foto dei cosplay della San Diego ComiCon 2011 (CLICCATE QUI PER AVERNE UN'IDEA) non ho potuto fare a meno di riflettere su una cosa... E non mi riferisco alla grande quantità di cosplay carini e seminudi (palestrati e non)...
La mia era una riflessione di altro genere. Per anni e anni non ho potuto fare a meno di notare che nelle fiere del fumetto americane la stragrande maggioranza dei cosplay di ambo i sessi si ispirava al mondo dei supereroi. Anche negli USA ci sono cosplay che impersonano personaggi che arrivano dal mondo del cinema, dei manga e dei videogiochi, ma si tratta di una minoranza molto risicata.
Devo essere sincero: per anni ho pensato che il fatto che i cosplay americani preferissero i supereroi e le supereroine fosse legato al fatto che avessero una visione un po' limitata del mondo del fumetto, anche perchè i supereroi detengono da sempre il monopolio culturale nell'industria del fumetto americano...
Tuttavia, adesso che manga e anime si stanno diffondendo anche negli USA, e in qualche caso si vendono anche meglio dei fumetti di supereroi, probabilmente il fenomeno deve essere interpretato in un modo diverso. Forse il punto è che, a differenza di altri prodotti, i fumetti di supereroi sono americani al 100% e fanno parte della cultura americana come le torte di mele e la statua della libertà. Quindi per un appassionato (o un'appassionata) di fumetti americano rappresentano anche un modo per celebrare la loro cultura di appartenenza, che dimostrano di conoscere perfettamente...
Proprio per questo i cosplay americani possono trasformarsi anche in un manifesto per sottolineare come questa cultura è cambiata. Ad esempio quando reinterpretano i costumi classici, magari in chiave gay, per conferirgli un significato supplementare...
O addirittura impersonando coppie di supereroi (o supereroine) notoriamente omosessuali...
In quel caso non solo sposano le loro radici culturali, ma danno ai loro travestimenti un valore aggiunto. Questo approccio sarebbe confermato anche dalle personalizzazioni dei cosplay in senso etero, e anche per quel che riguarda i personaggi del mondo dell'animazione...
Tutto questo ragionamento, però, non ha potuto fare a meno di farmi pensare che nelle fiere di fumetto italiane la stragrande maggioranza dei cosplay non si ispira ai personaggi italiani. Tantissimi manga e videogames, una minoranza di supereroi americani, una discreta quantità di personaggi che arrivano dal mondo dell'animazione e del cinema... Ma anche nelle fiere più grosse i cosplay che si ispirano al Made in Italy restano poche decine, e mediamente hanno un'età abbastanza alta.
Perchè? Prima pensavo che dipendesse dal fatto che i personaggi del fumetto italiano si prestano poco al mondo dei cosplay e sono tuttosommato anonimi, ma alla luce del ragionamento di oggi sono portato a pensare che il motivo sia un altro. Quanti lettori italiani di fumetti considerano i fumetti italiani parte della propria cultura? Quanti si sentono davvero rappresentati da loro? Il fatto che tantissimi giovani cosplay si identificano solo nei prodotti culturali di altri paesi non dovrebbe porre qualche interrogativo sui fumetti italiani e sul loro valore simbolico? E se i fumetti italiani sono lo specchio della cultura italiana questo significa che i giovani di oggi non si identificano più nella cultura del loro paese?
Non ho risposte, ma secondo me questa è una di quelle cose che passano inosservate quando invece dovrebbero farci riflettere tutti.
Prima che sia troppo tardi.
Alla prossima.

sabato 23 luglio 2011

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tuttie ciao a tutte, come va?
Anche questo sabato la rubrica musicale prosegue all'insegna degli aggiornamenti sui cantanti che vi avevo già presentato. Questa volta torno a parlarvi di Sir Ari Gold, anche perchè proprio in questi giorni è rimasto vittima di un episodio di omofobia assieme al suo attuale compagno. Infatti l'autista dell'autobus su cui stavano viaggiando li ha invitati a scendere perchè si stringevano la mano in maniera indecente! E la cosa allucinante è che questo episodio si è verificato a New York, e proprio ora che i matrimoni gay sono diventati legali! Ovviamente Ari Gold non ha ceduto e il conducente ha chiamato la polizia, che ha dato ragione alla coppia. In compenso la compagnia per cui lavorava il conducente si è scusata e ha promesso che prenderà tutti i provvedimenti del caso... Evidententemente il conducente non sapeva di avere a che fare con un gay tutt'altro che arrendevole, e che ha realizzato un video a tinte horror per una canzone che in italiano vuol dire "fammi diventare il corpo duro come una roccia", che vi mostro qui di seguito...

Certo è che questa moda dei vampiri inizia ad essere un tantino abusata... Ma in effetti c'è chi se la può permettere.
Alla prossima.

giovedì 21 luglio 2011

NEWS

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Oggi vorrei iniziare questo post segnalandovi un paio di buone notizie che arrivano dall'universo MARVEL, e più precisamente da quella che si sta rivelando la miniserie più gay friendly dell'anno. Ovviamente sto parlando di AVENGERS: THE CHILDREN'S CRUSADE. Infatti, ora che si sta approssimando alla sua conclusione (mentre in Italia è stato appena pubblicato il terzo capitolo su I VENDICATORI: LA LEGGENDA), molti nodi stanno venendo al pettine e finalmente Wiccan e sua madre Scarlet si sono ritrovati.
Per i pochi che ancora non lo sapessero Wiccan è un giovane mago mutante gay dichiarato e sua madre Scarlet, maga e mutante a sua volta, è in grado di alterare la realtà a suo piacimento. A quanto mi risulta Wiccan non ha ancora detto a sua madre di essere gay, anche se molto probabilmente lei ci arriverà da sola, soprattutto considerando che in questa miniserie non solo è ben presente Hulkling (il ragazzo di Wiccan), ma alla fine si è aggiunta anche la squadra di X-Factor... Di cui fa parte l'altra storica coppia gay della Marvel, quella composta dai mutanti Rictor e Shatterstar...
Nella stessa storia Scarlet, che in passato aveva tolto magicamente i poteri a oltre un milione di mutanti, ha deciso di rimediare ai suoi errori ed inizia proprio restituendo i poteri a Rictor, seppur in maniera un po' traumatica...
E infatti viene prontamente (e amorevolmente) accudito da Shatterstar... In attesa di verificare se e quando Scarlet si accorgerà che uno più uno fa ancora due, con tutte le eventuali conseguenze del caso, non ci resta da fare altro che fare i complimenti alla Marvel per questo mini Gay Pride... Anche se in effetti di personaggi gay dichiarati la Marvel ne ha molti altri, e in futuro non sarebbe male puntare i riflettori anche su di loro, giusto per variare un po'. Nell'universo narrativo degli X-Men, senza tirare in ballo il solito Northstar, mi vengono in mente perlomeno Anole e Graymalkin...
Senza dimenticare una storica riserva degli AVENGERS, che oltre ad essere gay dichiarato è anche cattolico e detiene il primato per essere il primo supereroe MARVEL gay dichiarato e attivista per i diritti civili... Se siete super esperti saprete già che mi sto riferendo all'ispanico Living Lightning.
Anche se pochi se lo ricordano questo personaggio venne convocato per entrare a far parte anche di una delle tante squadre collaterali degli AVENGERS, i GREAT LAKES AVENGERS (Vendicatori dei Grandi Laghi) e rimase vittima di un malinteso. Infatti quando venne convocato gli venne chiesto se voleva entrare nei GLA e lui era entusiasta perchè pensava che la sigla stesse per GAY LESBIAN ALLIANCE e che fosse un'associazione gay... Così, dopo avere scoperto che non era così ha preferito andarsene, come potete vedere nella sequenza qui sotto.
Inoltre dalle parti della Marvel non mancano nemmeno i supereroi gay dichiarati che sono deceduti e che si potrebbero far risorgere (anche perchè ultimamente la Marvel ha fatto risorgere personaggi molto più improbabili). Ad esempio si potrebbe far tornare in vita lo sfortunato Fredoom Ring...
O magari la semisconosciuta coppia gay mutante formata dal licantropo Vivisector e dal rapper Phat... Che è morta tragicamente, e prematuramente, assieme a tutta la loro squadra mutante (gli X-Statix).Insomma di spunti interessanti ce ne sarebbero molti. Staremo a vedere se nei prossimi anni verranno sfruttati oppure no. Quel che è certo è che la comunità gay americana non vive fuori dal mondo e non trascura il fenomeno dei supereroi gay dichiarati. Infatti il mensile gay THE ADVOCATE ha appena fatto una bella intervista all'attuale co-direttore della DC Comics (Dan DiDio, che vedete nella foto sotto e che divide la sua attuale carica con Jim Lee), in occasione dell'imminente rilancio della supercoppia gay formata da Apollo e Midnighter, del mensile dedicato alla nuova Batwoman lesbica e via discorrendo...
Se volete leggere l'intervista e volete sapere qual'è lo spirito con cui la DC Comics ha deciso di approcciarsi al mondo gay potete CLICCARE QUI. Tra le altre cose Dan DiDio ha confermato che, se la Marvel punta molto sui gay, alla DC Comics c'è un occhio di riguardo per le lesbiche, visto che in autunno debutterà una nuova serie dedicata ad una popolare supereroina bisessuale degli anni '90, ereditata (come Apollo e Midnighter) dalla defunta casa editrice Wildstorm: l'afro americana Voodoo.
Non sappiamo ancora come verrà gestito il personaggio, ma è evidente che, se la comunità LGBT guarda con attenzione al mondo del fumetto, l'attenzione è reciproca. A riprova di questo fatto sono felice di segnalarvi che la miniserie dedicata a Kevin Keller, il primo adolescente gay dichiarato dell'Archie Comics, si sta rivelando un successo oltre ogni aspettativa al punto che le ristampe dei vari numeri (con copertine alternative), stanno diventando la norma.
La grande notizia, però, è che proprio grazie al grande successo del personaggio e della miniserie, la Archie Comics ha deciso che prossimamente gli dedicherà una vera e propria serie regolare mensile! E la cosa più stupefacente di tutte è che a darne notizia per primo è stato il prestigioso quotidiano New York Times un paio di giorni fa! Come dire che si tratta di un argomento di pubblico interesse e su cui è giusto puntare i riflettori. Che dire? Giusto qualche anno luce più avanti di noi, vero? D'altra parte negli USA l'immaginario POP, e i fumetti con esso, può essere vittima di pregiudizi anche pesanti, ma di certo non viene ghettizzato come accade in Italia. A riprova del fatto che negli USA non si tratta solo di "roba per sfigati", volevo giusto segnalarvi il caso di Alyssa Campanella (foto sotto).
Questa leggiadra fanciulla, dalle evidenti origini italo americane, ha vinto una quantità di concorsi di bellezza tra cui Miss USA il 19 giugno scorso. Poichè aveva dichiarato di essere una fan sfegatata di Star Wars, in una recente intervista televisiva i conduttori del programma avevano cercato di metterla in difficoltà con una serie di domande per super esperti... Alle quali lei ha sempre saputo rispondere senza problemi, arrivando perfino a citare il droide R5-D4 (foto sotto), che nei film si vede solo di sfuggita...
Probabilmente, se anche in Italia ci fosse una reginetta di bellezza con simili passioni (e non è detto che ci sia, visto che dalle nostre parti l'immaginario POP è considerato roba da sfigati), dovrebbe stare ben attenta a non mostrarle troppo per evitare di compromettersi e di passare per una svitata. Anche questo, forse, vuole dire qualcosa.
Alla prossima.