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sabato 30 aprile 2011

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Anche oggi parliamo di cantanti gay dichiarati, e in particolare di uno dei (tanti) aspiranti cantautori che si sono affacciati sulla scena musicale americana negli ultimi anni. Infatti oggi sono qui a parlarvi di Chad Douglas, meglio noto come il cantante neo-pop (così si definisce) Chad D...
Chad D è nato nei sobborghi di Philadelphia, e già a cinque anni andava matto per Michael Jackson. Nel 2009 si è diplomato all'Istituto d'Arte di Pittsburgh, poi è tornato a Philadelphia e nel 2010 ha inciso il suo primo singolo, iniziando a farsi conoscere anche attraverso le manifestazioni gay locali. Tanto per cambiare anche lui ha una storia di pesante bullismo scolastico alle spalle, e in questa fase della sua vita ha deciso di usare la musica per lanciare dei messaggi positivi ai giovani (e meno giovani) che magari si sentono un po' abbattuti dalle esperienze negative. Sul suo sito si legge chiaro e tondo che lo scopo delle sue canzoni è proprio quello di promuovere l'ugualianza e l'integrazione, criticando tutti i tipi di bullismo... Anche quelli che si presentano sotto altri aspetti in età adulta. Un ragazzo di sani principi insomma. La sua musica neo-pop è un mix di vari generi, e il brano che ho scelto per oggi è un rap che celebra il processo di abolizione del "Don't Ask Don't Tell", e cioè la legge che impediva agli omosessuali dichiarati di servire nell'esercito degli Stati Uniti. Vi prego di notare come nel brano sono state campionate anche delle frasi del presidente Obama...

Magari non entrerà nella storia della musica, però mi sembrava carino far notare quanto può essere diverso il rapporto dei gay (cantanti e non) col mondo politico da una nazione all'altra... E viceversa. In via del tutto eccezionale oggi volevo darvene un dimostrazione facendovi sentire anche un secondo brano, questa volta italiano, con tanto di voce campionata... Viene cantato sulle note del musical Chorus Line, ma direi che rende perfettamente l'idea e offre una discreta quantità di spunti di riflessione. É cantato in finto slang italo-americano, quindi se non siete italiani potrebbe essere un po' complicato da capire, però è comunque abbastanza chiaro...

Non che ci sia molto da aggiungere, ma se avete commenti questo è un blog sempre aperto alla discussione...
Alla prossima.

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