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martedì 5 aprile 2011

COSE DELL'ALTRO MONDO

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Poichè sono stato travolto da un inaspettato virus influenzale non ho fatto in tempo ad avvisarvi in tempo utile a proposito della WonderCon di San Francisco, la più grande fiera del fumetto della West Coast americana dopo quella di San Diego. Poco male, così adesso potrò parlarvene con qualche foto in più. Ad esempio: poichè parliamo di San Francisco, che è una città notoriamente gay friendly, non stupisce più di tanto che che in questa occasione sia stato possibile fotografare una simpatica drag queen vestita come Wonder Woman assieme a tre ragazze nei panni (maschili) di Aquaman, Green Lantern e Flash...
O magari fra le versioni maschili di due bombe sexy della DC Comics come la popputa Powergirl e la stessa Wonder Woman, che a San Francisco possono anche trasformarsi in "Power Boy" e "Wonder Man"...
Paese che vai, cosplay che trovi è il caso di dire. E ovviamente non sono mancati i cosplay che hanno posato in calzamaglia davanti allo stand dell'immancabile PRISM COMICS, l'associazione per la promozione del fumetto a tematica GLBT e dei suoi autori.
Tuttavia, a prescindere dai risvolti più colorati e pittoreschi della manifestazione, potrebbe essere interessante notare che - come ogni anno - ci sono state delle interessanti conferenze sul tema dei fumetti a tematica omosessuale.

La prima si è tenuta il 2 aprile e si intitolava “Writing Queer: Creating and Writing LGBT Characters”. In realtà voleva essere un'occasione per indagare il ruolo dello sceneggiatore di fumetti nel creare personaggi che rappresentano una comunità di persone che solo da poco è emersa dal silenzio, ma anche il ruolo della scrittura dei fumetti gay nella vita degli sceneggiatori gay dichiarati.

La seconda si è tenuta il 3 aprile e si intitolava “Queer Youth and Comics”. In poche parole cercava di fare il punto su come le tematiche gay nei fumetti possono influire positivamente (o meno) sui lettori adolescenti alle prese con la scoperta di sè e con un periodo di autoaccettazione non sempre facile. In particolare voleva puntare l'attenzione sul ruolo educativo e formativo che possono avere i fumetti a tematica gay, quando quello delle famiglie scarseggia.

Non male per una fiera di fumetti, vero? E ovviamente non poteva mancare il party gay a tema, che si è tenuto al TRUCK, un locale gay nella famigerata Folsom Street (dove ogni anno si tiene la più famosa fiera del sesso trasgressivo - e prevalentemente gay - al mondo).
Siccome non mi voglio ripetere preferisco tacere sul fatto che l'iniziativa è ben lontana dalle (poche) iniziative similari che si sono fatte dalle nostre parti, e che strizza direttamente l'occhio al pubblico gay, e in particolare al pubblico gay appassionato di fumetti... Con tanto di un concorso per il miglior costume che ha messo in palio fumetti e DVD hard. Oltretutto bisogna notare che, al suddetto party, hanno partecipato persone di tutte le età...
Evidentemente stiamo davvero parlando di tutto un altro modo di intendere le iniziative che si rivolgono al pubblico gay, in particolare in occasione delle fiere del fumetto... Ma forse il punto è anche che negli USA c'è proprio un altro modo di intendere il fumetto e il pubblico gay, a prescindere dalle fiere del fumetto. Vi faccio un paio di esempi. In occasione della WonderCon ha iniziato a circolare in anteprima assoluta la copertina del quarto numero della miniserie dedicata a Kevin Keller, il primo personaggio gay dichiarato della Archie Comics. La cosa interessante è che su questa copertina viene presentato in qualità di futuro presidente degli Stati Uniti!
Premesso che negli Stati Uniti la politica è ancora considerata una cosa relativamente positiva (beati loro!) e che il presidente degli Stati Uniti è una figura simbolica dalla portata psicologica difficilmente concepibile per noi italiani, una copertina del genere - in cui un adolescente gay probabilmente sogna di diventare presidente - rappresenta veramente una tappa significativa e inaspettata... E che sicuramente farà molto discutere, soprattutto se si considera che negli USA i fumetti della Archie Comics hanno lo stesso valore simbolico che Topolino ha qui in Italia. Comunque, a riprova del fatto che il pubblico italiano (e in particolare quello gay) non è considerato alla stregua di quello americano, vi faccio notare che la divisione americana del gruppo Rizzoli sta facendo uscire proprio in questi giorni la raccolta completa delle avventure di Wendel, lo storico personaggio creato da Howard Cruse per la rivista THE ADVOCATE a partire dal 1983...
Ovviamente alla Rizzoli italiana non passa nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di tradurlo nella nostra lingua. Forse perchè Wendel è un giovane attivista gay? Perchè affronta tematiche gay decisamente impegnate? Perchè in Italia è praticamente sconosciuto (a parte alcune pagine tradotte da me per l'antologia HAPPY BOYS AND GIRLS nel 2006)? Vai a saperlo... Quel che è certo è che alla Rizzoli italiana non si fanno problemi a pubblicare in contemporanea mondiale il nuovo (e costosissimo) libro fotografico di D&G e il fumetto dai risvolti lesbici scritto (non proprio felicemente) da Melissa Panarello. Sta di fatto che questo la dice lunga su tante cose, e dovrebbe farci riflettere tutti sul fatto che continuiamo a perdere un treno dopo l'altro. Per concludere il post di oggi vorrei condividere con voi alcune delle opere (fotografiche e artistiche) che hanno animato l'asta benefica che ha organizzato l'associazione The Ali Forney Center, che si occupa di adolescenti omosessuali cacciati di casa... E che, come avevo annunciato, aveva come tema la serie di giocattoli (e cartoni animati) MASTERS OF THE UNIVERSE...
Alcune trovate sono particolarmente interessanti, però devo ammettere che sono rimasto un po' deluso dal fatto che l'iniziativa ha avuto pochissima eco, e non è stata nemmeno nominata sul sito ufficiale dei MASTERS OF THE UNIVERSE, che peraltro è seguito e gestito da una notevole quantità di gay. Considerando la quantità mostruosa di disegnatori e artisti che seguono quel sito e che prediligono il soggetto MASTERS OF THE UNIVERSE, mi auguro vivamente che si sia trattato di una svista e non di un'omissione voluta... Magari motivata dal fatto che la Mattel sta rilanciando con grande successo una linea MASTERS OF THE UNIVERSE per collezionisti e che - ironia della sorte - anche alla WonderCon di San Francisco ha presentato dei nuovi prototipi...
Di buono c'è che, se da una parte gli organi ufficiali dei MASTERS OF THE UNIVERSE non hanno promosso l'iniziativa, dall'altra non le hanno nemmeno messo i bastoni fra le ruote. Cosa accadrebbe se qualche associazione gay italiana decidesse di organizzare un'asta di beneficenza con delle opere d'arte gay ispirate ai personaggi della Bonelli, ad esempio??? Magari un Tex circondato da un nugolo di indiani che gli strappano i vestiti di dosso? Non so perchè, ma ho la netta sensazione che potrebbe sorgere qualche problema. Se non altro possiamo star certi che simili incidenti non si verificheranno: le associazioni gay italiane vivono su un altro pianeta e non potrebbero mai concepire niente di simile.
Questo è poco, ma sicuro.
Ciao e alla prossima.

2 commenti:

Gianluca ha detto...

Cosa accadrebbe se qualche associazione gay italiana decidesse di organizzare un'asta di beneficenza con delle opere d'arte gay ispirate ai personaggi della Bonelli, ad esempio???


beh, per saperlo basta provare, no? :P

Phayart ha detto...

Considerando la scarsa attenzione che Bonelli ha per gli adattamenti dei propri personaggi su altri media, magari un'iniziativa del genere potrebbe anche essere fattibile, ok, se l'Italia fosse un paese normale naturalmente...