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mercoledì 18 agosto 2010

Conoscere insieme...

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
A quanto pare sta crescendo l'attesa attorno al debutto della serie regolare dedicata alla supereroina Batwoman, che dovrebbe debuttare il prossimo autunno e che di fatto sarà la prima serie regolare mai dedicata ad un supereroe dichiaratamente omosessuale...
Nel frattempo stanno iniziando a circolare alcuni fotogrammi (trafugati in maniera non proprio ufficiale) dal film dedicato al mitico THOR, dai quali si può intuire che il dio del tuono concederà almeno una scena shirtless (senza maglietta) a quanti apprezzano questo genere di cose, ivi compreso il pubblico omosessuale...

Ormai non passa mese senza che venga confermato il nuovo trend gay friendly dei fumetti di supereroi (e dei loro derivati). Coppie di supereroi gay, copertine con coppie gay qualunque, coming out e outing di personaggi un tempo insospettabili... Eppure, una volta, le cose andavano in maniera decisamente diversa, e le tematiche omosessuali venivano presentate in tutt'altro modo... La prima comparsa "esplicita" dell'omosessualità in un fumetto Marvel, ad esempio, non fu per niente friendly, e anzi si dimostrò discretamente omofoba, nel senso peggiore del termine. Il tutto avvenne nel numero 23 della serie HULK!, datato ottobre 1980 e - quanto mi risulta - inedito in Italia...
In quella storia Bruce Banner si trovava a New York, e reduce dalle fatiche delle ultime battaglie del suo alter ego verde, ebbe la malaugurata idea di prendersi un momento di pausa presso un ostello della YMCA... Ora: per chi non lo sapesse la YMCA è un'associazione cristiana che organizza iniziative ricreative per i giovani e che gestisce ostelli in buona parte del mondo anglofono. Si tratta della stessa YMCA celebrata dai Village People nell'omonima canzone: questo perchè - fra gli anni '60 e gli anni '80 - era diventata un punto di ritrovo per i gay in cerca di nuove conoscenze e avventure sessuali... Bruce Banner evidentemente non lo sapeva, e così mentre si trova sotto la doccia viene abbordato da due loschi figuri alquanto allupati... Qui di seguito potete vedere la sequenza (cliccando sulle immagini potete anche ingrandirle).

Devo ammettere che, leggendo questa sequenza, non so se mi ha lasciato più perplesso la scelta di presentare due gay "predatori" e inclini allo stupro o il fatto che Bruce Banner è sconvolto talmente tanto all'idea di avere un rapporto gay da rivelare il segreto di Hulk ai suoi due "corteggiatori"... Cosa che non gli impedisce di perdere il controllo, avere una specie di crisi isterica con tanto di pianto e diventare comunque Hulk... So che i più maliziosi di voi si stanno chiedendo se a questo punto Hulk si è vendicato stuprando i due gay... Ma ovviamente non è successo nulla di tutto questo. In compenso, anche se era solo il 1980, arrivarono in redazione parecchie lettere di protesta. Caso volle che lo scrittore di quella storia (nonchè editore in capo della Marvel di quegli anni), fosse il ventinovenne Jim Shooter...
In un editoriale si giustificò dicendo che quella sequenza gli era venuta in mente perchè aveva vissuto un'esperienza simile quando arrivò a New York la prima volta, ma resta il fatto che - dopo l'esito di questa infelice trovata, e per tutta la durata della sua gestione della Marvel (fino alla fine degli anni 80), impose agli sceneggiatori di non affrontare mai in maniera diretta la questione omosessualità, ponendo il veto sui personaggi dichiaratamente omosessuali. Fortunatamente gli sceneggiatori della Marvel si dimostrarono abbastanza scaltri da aggirare il regolamento con tutta una serie di abili sotterfugi e sottointesi, e così riuscirono comunque ad inserire stabilmente personaggi che - pur non facendo mai un vero e proprio coming out - erano inequivocabilmente gay e magari portavano avanti anche delle relazioni di lungo corso... Come nel caso di Ernie Roth, amico gay di Capitan America che debuttò nel numero 268 della serie, datato 1982.
Qualche tempo dopo comparve anche il suo compagno Michael, ben prima dello storico coming out del supereroe marvel Northstar, che avvenne solo nel 1991. Morale della favola: anche se adesso non si direbbe, anche nel fumetto popolare americano l'omosessualità ha dovuto faticare non poco per ritagliarsi degli spazi dignitosi e lontani dai pregiudizi... Il che, tecnicamente, può farci sperare che - con quei proverbiali venti o trent'anni di ritardo - la situazione si possa evolvere positivamente anche nel fumetto popolare italiano... Voi cosa ne pensate?

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